In politica estera, e sui valori
E' nei sistemi democratici che il potere logora chi ce l'ha. Quando una stessa maggioranza è al potere da molti anni, come i Repubblicani al Congresso degli Stati Uniti, è quasi inevitabile che emergano episodi di corruzione e inefficienze.
Il 42% degli elettori interpellati dalla Cnn ha indicato nella corruzione a Washington la principale motivazione di voto. Il terrorismo sarebbe il secondo tema rilevante (40%) e l'economia il terzo (39%), mentre l'Iraq si piazza, nel sondaggio della Cnn, "solo" al quarto posto (37%).
Anche coloro, come i Repubblicani, che vanno al governo vedendo nello Stato un problema più che una soluzione, nel corso di tanti anni di gestione del potere cominciano a prendere un'eccessiva confidenza con le leve del comando e vengono indotti a ritenere che l'espansione del ruolo dello Stato possa risolvere i nuovi problemi che via via si presentano. La conseguenza è che insieme alle mani dello Stato, si allungano quelle dei politici, ad ulteriore dimostrazione che lo Stato in sé non esiste, non è che un'astrazione necessaria ad indicare quell'insieme di gruppi e di singoli che per un certo periodo di tempo, in un dato territorio, regolano la convivenza tra gli abitanti.
Ha ragione il senatore John McCain, quando dei Repubblicani dice: «Siamo stati eletti al Congresso per cambiare lo stato, ma il problema è che noi stessi siamo diventati lo Stato». E' per certi versi inevitabile, e così il ricambio diventa fisiologico.
Insomma, stare al potere inaridisce. Le idee e le politiche invecchiano, non tengono il passo con una realtà mutevole, e vengono sostituite da quelle nuove che nel frattempo si sono sviluppate dalla critica di chi sta all'opposizione. E così via, il ciclo si ripete, tutti se ne avvantaggiano. La democrazia non sarà bella o buona, ma è utile, serve, in una qualche misura funziona.
Dunque, gli americani hanno innanzitutto licenziato un Congresso corrotto, inefficiente, vecchio, ormai capace solo di aumentare la spesa federale. Negli ultimi mesi quattro deputati repubblicani si sono dimessi per scandali di corruzione, due sono in galera, tra questi il leader del partito alla Camera, Tom DeLay, altri ancora sono sotto inchiesta per i rapporti troppo stretti con i lobbisti.
Il paradosso di queste elezioni è vedere i Democratici vincere svoltando a destra, sui valori e in politica estera. Il partito che fu di Wilson, Roosevelt e Kennedy saluta il ritorno dell'amministrazione Bush ad un'impostazione "realista" nelle varie partite aperte sulla scena internazionale. Anche sui nostri giornali, quelli che si dicono "di sinistra", si saluta il ritorno in Bush del «realista moderato», del «repubblicano classico».
In quest'ottica va senz'altro interpretato l'avvicendamento al Pentagono, con l'arrivo di Robert Gates, ex direttore della Cia, "realista", vicino a Bush padre.
Anche se - bisogna dirlo, perché i giornali si sono sbizzarriti a chi fosse capace di spararla più grossa - Rumsfeld non è un neocon.
«Here's some unsolicited advice for two old friends, Donald Rumsfeld and Paul Wolfowitz: Resign», scrivevano nel lontano 23 luglio del 2001 Robert Kagan e William Kristol, sul Weekly Standard, una delle principali pubblicazioni di riferimento della galassia neocon.
Per primi si accorsero che non erano quelle le gambe giuste su cui le loro idee potevano camminare. In realtà l'errore di Rumsfeld non è stato quello di voler riformare l'esercito in senso più tecnologico, entrando in conflitto con ampi settori delle forze armate, ma quello di aver utilizzato la guerra in Iraq come banco di prova della sua idea di una guerra che fosse possibile combattere con più tecnologia ma meno uomini. Invece, se è auspicabile l'utilizzo di più tecnologia, resta fondamentale impiegare più uomini. In Iraq dovrebbe essere tramontato il mito della guerra mordi-e-fuggi, della guerra soft(-ware). La guerra è una brutta bestia. Se si decide di ricorrervi l'obiettivo dev'essere quello di annientare l'avversario. Non esistono vittorie con minimo sforzo.
Le difficoltà in Iraq, molte delle quali prevedibili e quindi derivate da incapacità e difetti di strategia sul campo, sono senz'altro tra le cause della sconfitta repubblicana, ma ciò non significa che far cadere Saddam fosse sbagliato o che gli americani non vogliano ancora vincere. Sono corrette, in questo senso, le parole di Thomas Friedman, sul New York Times: «Peccato, Bush non ha saputo vincere la guerra».
Per esportare la democrazia si devono anche sostenere i democratici, lì dove sono, e sapere utilizzare le armi di attrazione di massa, ma l'amministrazione Usa non ha mostrato in questo grande consapevolezza né sensibilità. Bush poteva farlo, ma non lo ha fatto. La sua dottrina è vissuta più nei discorsi che nei fatti.
Con il ritorno sulla scena di James Baker torna la destra vera alla guida della politica estera. Ed è paradossale che i Democratici, come la sinistra italiana, ne siano contenti al punto da evocare possibili convergenze. Baker, "realista", ex segretario di Stato durante l'amministrazione Bush "senior", è già al lavoro con una squadra per elaborare un nuovo piano per l'Iraq. Pare che il nuovo approccio, abbandonando lentamente i sogni di rivoluzione democratica, sia quello di provare a coinvolgere Iran e Siria.
Non solo in politica estera la vittoria democratica è dovuta a una svolta a destra. Molti dei Democratici eletti sono, in realtà, conservatori sul piano dei valori. Cattolici o evangelici, in disaccordo con il partito stesso su questioni come l'aborto e i matrimoni tra gay, critici nei confronti di Bush su altri temi. «Non c'è stata una "corsa al centro" - osserva correttamente Andrea Mingardi - c'è ormai, nei singoli seggi anche se non a livello nazionale, una "corsa a destra"».
Basta andare a guardare da vicino alcuni duelli decisivi. A battere l'ultracattolico Rick Santorum in Pennsylvania è stato il democratico Bob Casey junior, cattolico anche lui, contrarissimo all'aborto anche lui. Anche nella decisiva Virginia, il senatore George Allen è stato sconfitto dal democratico James Webb, sostanzialmente un conservatore, ex ministro della Marina militare di Reagan. In Tennessee il candidato democratico era Harold Ford, antiaborista e contrario al matrimonio gay.
Un caso a parte la rielezione del senatore Joe Lieberman: sconfitto nelle primarie democratiche dal massimalista Lamott, è stato riconfermato grazie alla credibilità di cui gode anche presso gran parte dell'elettorato repubblicano, senza avere avuto bisogno di fondare nessuna "America di mezzo", e sarà l'ago della bilancia del nuovo Senato. Questo la dice lunga sui benefici del sistema uninominale.
E un caso a parte è anche quello di Ezio Mauro, che oggi su la Repubblica saluta la fine «dell'ultima ideologia superstite dopo la chiusura del Novecento, o meglio della prima ideologia che è stata calata sul nuovo secolo». In questi termini definisce non il fondamentalismo islamico, l'islamo-fascismo, ma l'«etica selettiva della destra americana che pretende di incarnare i valori di un cristianismo fondamentalista... fino al punto da farsi spada, trasformando ovunque e per tutti quei valori in politica: assegnando così agli Usa un ruolo tutto ideologico e addirittura metafisico di ri-ordinatore del mondo, prima del diritto, degli organismi internazionali di garanzia, del concetto stesso di Occidente».
Una lettura ridicola, non solo perché non regge dinanzi alla complessità della destra cristiana americana. Ciascuno ha il suo fondamentalismo, e noi dovremmo mostrarci più preoccupati del nostro, ma l'identificazione della strategia di politica estera di Bush, per quanto discutibile, con i valori cristiani è profondamente falsa. Mauro deve aver scambiato i discorsi di Bush e qualche documento ufficiale della Casa Bianca, in cui mai si fa riferimento all'identità cristiana dell'America, per qualche discorso dell'ex presidente Pera (!).
16 comments:
Escludendo l'ultima stoccata a Pera (d'altronde, sempre radicale sei!), trovo pienamente condivisibile l'analisi, che somiglia - in molti punti - a quanto ho espresso sulle colonne del mio blog.
Una sola annotazione: la critica a Bush sulle armi di attrazione di massa è legittima e la condivido. Proporre però il modello occidentale idealizzato in un contesto impregnato di spiritualità è un errore: se poni un islamico di fronte al dilemma "Fiqh o stato laico?", nel 90% dei casi il soggetto in questione ti ride in faccia. La decisione è scontata, con buona pace dei medica (cui, comunque, non si deve rinunciare).
Saluti "Klerikali"
P.S. Solo da te firmo così. Tu chiamale se vuoi provocazioni :-P
l'importante è evitare di fare di un amore una ideologia.
Santo Dio misericordioso, ma quelli che commentano qui sopra sono sempre più dei personaggi agghiaccianti!
Ci mancava la perla di un sito intitolato ai neocon italiani e adesso siamo a posto; che la Vergine interceda per noi con l'Altissimo!!!
In ogni caso, si è consumato il primo atto del passaggio di consegne fra rettiliani. I criminali repubblicani sfacciati di Washington hanno iniziato a fare le valigie a favore dei criminali garbati e politicamente corretti della New York liberal. La rettiliana Hilary prepara il make up per salire sul teatro di posa circense. Il satanista Dick Cheney perde sangue. I remote viewer si chiedono quando e se ci sarà un nuovo 11 settembre, così che kriminal George possa riguadagnare i consensi ormai sperduti.
La più pericolosa dittatura che il mondo dopo Cristo abbia mai conosciuto sembra, tuttavia e purtroppo, non dar segni di cedimento, nonostante le cassandre complottiste che non ci azzeccano mai, purtroppo. E contro la femmina aliena che tenta di oltraggiare più di 200 anni di falsa democrazia maschilista i nazisti Illuminati di Baviera spingeranno Schwarzy.
OH Dio del cielo, fai tacere Riotta e Zucconi, e consola Ferrara, poveraccio, non se la meritava una sconfitta così crudele... adesso viene Natale, ispiragli una preghierina di pentimento che passi per un editoriale brillante!
viva i kamikaze!
Adriano, ho dato un'occhiata al tuo blog infarcito delle solite puttanate complottiste antimperialiste...fai pure, ci mancherebbe, ognuno si diverte come vuole, ma almeno risparmiaci la censura preventiva nei confronti di chi non la pensa come te. Ti assicuro che se esisti tu anche i neocon italiani potranno fare la loro bella figura.
Ciao Paolo :)
Ma tutti questi politici antiabortisti vogliono proibire l'aborto per legge o semplicemente contrastarlo culturalmente?
Tranne l'ultima riga e le battuta su Pera, condivido pienamente il post. E lo linko pure.
Caro Paolo,
Quale sarebbe la mia censura preventiva nei tuoi confronti? Ho solo invocato l'aiuto della Vergine (ma forse quella è prerogativa vostra) affinché ci aiuti a superare la vostra micidiale presenza.
Siete una sciagura per l'umanità, questo ormai è un dato di fatto!
Da quando quel pover'uomo di Fukuyama ha scribacchiato quelle puttanate, quelle sì, sullo scontro di civiltà, ne sono successe di tutti i colori, avete scatenato quello che di più non si poteva scatenare. Avete messo il mondo in subbuglio e avete ancora il coraggio di blaterare invece di andarvi a vergognare in un angoletto.
Avete Giuliano Ferrara e Badget Bozzo, a tratti pure Panebianco (oh là là!!), come maitre (non a penser ma solo in cucina) e non vi viene l'impulso di punirvi come qualche maschiaccio dell'Opus Dei ci ha insegnato tramite il Codice Da Vinci. Viene proprio voglia di gridare Allah Akbar solo a sentire la vostra presenza oltre lo schermo.
Bravo hai detto bene, io mi diverto! Mi diverto a smascherare le vostre menzogne e i vostri intrighetti di fanciulle di corte. Io mi diverto, e voi? Schizzate rabbia come Ferrara o Rumsfeld? Giocate ai crociati sulle spalle dei bambini di Gaza? Oppure inventate pupazzetti come Bin Laden o il mullah Omar (dio santo, il mullah Omar, nemmeno Salgari avrebbe fatto di meglio!) credendo che si sia tutti idioti? Bravi continuate così... non lo so se voi vi divertite, secondo me state solo al capolinea (parlo anche per la sinistra, tanto siete due facce della stessa medaglia); la gente comune si sta svegliando. A quel punto secondo me saranno volatili per diabetici, altro che mullah Omar!
Insciallah!
l'amerika...
"la creazione degli stati uniti di america è il principale evento degli ultimi quattrocento anni".
firmato: walter a. mcdougall, della university of pensylvania.
ad ezio questo rode...mentre walter ci sguazza ed è contento, così tanto che inizia con quell'incipit il primo volume della sua nuova storia americana dal titolo << freedom just around the corner >>.
partendo proprio da ezio ( ma ezio chi??? ), non sorprende affatto che questo...storico evento abbia suscitato una vasta gamma di opinioni, soprattutto in termini negativi; oddio, quelle di ezio-carneade, antiamerikane a prescindere...potrebbero stare in bocca...o nella penna...di un no-global qualsiasi ...legione si direbbe...ed in questo senso, ciascuno non sarebbe altro che uno sterile simbionte, intercambiabile l'uno con l'altro. cosa che in realtà sono.
ezio a parte, dunque...o chi per lui, è chiaro a tutto il mondo che gli usa hanno conseguito uno sbalorditivo successo, in tutti i sensi: << noi deteniamo il dominio in ogni settore: dalla moda alla finanza >>, scrive il columnist americano charles krauthammer...<< noi governiamo il mondo a livello culturale, economico, diplomatico e militare come nessuno è riuscito mai a fare sin dall'impero romano >>, prosegue il medesimo.
ed è così...è vero, non è un vanto fine a sé stesso...nessuna vanagloria, magari un poco di boria...ma perché, nel nostro piccolo, d'alema non è borioso???
quello degli usa è un successo vero ed il resto del mondo è talmente affascinato da questa verità ( ezio nostro a parte ) che viste le ultime di mezzo, alle prossime elezioni presidenziali, i seggi statunitensi...credo si potrebbero riempire anche di elettori che americani non sono...forse antiamerikani, questi sì...ah, se solo potessero!!!
ovviamente questo innegabile successo "planetario", mostra anche un lato oscuro, fatto di invidie e di risentimenti; ezio-carneade, nel suo piccolo mondo sconosciuto, in questo senso è un gigante e finalmnte...egli docet!
un poco più in grande, invece, barry rubin e judith colp rubin, due simpatici burloni, analizzano in profondità l'aspetto dell'"antiamerikanismo"...diciamo alla ezio-carneade-maniera, via.
nel loro libro << hating america: a history >>, i due autori colgono tre temi fondamentali dell'aspetto "eziano"; innanzitutto, cominciano col fornire una miriade di giudizi privi di senso, di antica data, riguardo agli usa, alcuni spassosamente assurdi, altri cattivi. il conte di buffon, per esempio...ma non il calciatore della juve bensì un celebre scienziato francese del 1749, asseriva: << il cuore degli americani è gelido, la loro società è fredda, il loro impero è crudele >>. il talleyrand, politico francese che conosciamo tutti, pure un cavallo si chiamava così e vinceva spesso...dell'amerika diceva che è un paese in cui esistono << 32 religioni e solo un piatto, che è perfino immangiabile >>. alexis de tocqueville, l'abusato filosofo sociale francese, così asseverava: << non conosco nessun paese in cui ci sia così poca indipendenza mentale e una reale libertà di espressione >>. sigmund freud, lo psichiatra austriaco che ci ha rovinati tutti, anche lui dichiarava: << l'america è un errore, un gigantesco errore >>. george bernard shaw, noto ai più come pungente commediografo britannico, per non smentire sé stesso non lesinava feroci frecciatine sull'amerika, tipo definirla: << un luogo per sani di mente, in america, rimarrebbe vuoto >>. henry miller, figlio d'amerika e suo celebrato romanziere, diceva che l'america è << un frutto che è marcio prima ancora di essere maturo >>.
dunque, ezio chi?
tornando a rubin&rubin, essi continuano tracciando una variegata storia dell'anti-americanismo; la paragonano ad una commedia in cinque atti.
I° atto: nel diciottesimo secolo, la "teoria della degenerazione", largamente accreditata, sosteneva la tesi dell'inferiorità dell'america; la teoria presupponeva che gli animali e gli esseri umani provenienti dall'europa, nelle terre desolate del nuovo mondo si erano rimpiccioliti e avvizziti a livello mentale!
II° atto: il periodo che va dal 1830 al 1880, mostrò un'attenzione speciale nei confronti del presunto fallimento dell'esperimento americano. la democrazia aveva prodotto uno stato, una società e una cultura penosi, sull'orlo del collasso; gli stati uniti rappresentavano un pessimo esempio da non emulare.
III° atto: con l'ascesa al potere dell'america, avvenuta tra il 1880 e il 1945, si svilupparono i timori che il modello americano potesse dominare il mondo; ogni vittoria militare americana, da quella sulla spagna del 1898, passando per la prima guerra mondiale nel 18, fino al 1945, con la vittoria della seconda guerra mondiale – portò nuova linfa a questo sentimento antiamerikano.
IV° atto: la posizione dominante assunta dall'america tra il 1945 e il 1990, in piena guerra fredda, rafforzò ulteriormente tale sentimento negativo; se l'urss esercitava un'attrazione e un'influenza limitate, che spesso non andava al di là della sua forza militare, l'egemonia americana incombeva ovunque nel mondo, non solo grazie alla potenza delle armi ma soprattutto attraverso le cose apparentemente innocue, dalla moda al costume sociale, dal cibo veloce ai film di successo.
V° atto: nel 1990, gli usa primeggiarono come la sola "superpotenza" del dopo-guerra fredda, realizzando il peggiore incubo degli antiamerikani; da quel momento in poi, gli anti di prima, cominciarono ad addossare all'amerika boia, la colpa di tutti i mali del mondo.
Il libro dei robin, dunque, chiarisce bene i motivi che si celano dietro l'anti-amerikanismo, anche quello a foggia di ezio-carneade: l'antiamerikanismo, infatti, non è altro che il << doppelgänger >> ovvero, il gemello cattivo della seduzione e della forza degli stati uniti.
ergo, ezio chi?
god bless america.
ciao.
io ero tzunami...
Essere etichettato come una "sciagura dell'umanità" mi mancava e mi diverte. Grazie Adriano per la provvidenziale illuminazione: non sono degno di tanta attenzione, anche se mi vanto della tua acredine. Mi raccomando però, centellina le tue perle di saggezza per la fantomatica "rivoluzione globale" che spazzerà via chi ancora osa pensare. E scusaci se, tra un cazzeggio e l'altro, ti ignoriamo.
P.S. Invocazioni cristiane e saluti islamici?!? Hai un po' le idee confuse.
Adriano...e le cavallette ? :)
Ciao Paolo ;)
Caro Paolo
Voi ignorate un po' troppo, tanto è vero che vi state ritrovando ignoranti.
Invocazioni sincretiste, non sin-cretine, come le vostre. Vi consiglio di pensare un po' meno e lasciar vivere un po' di più, soprattutto chi è diverso e vive in un mondo non di plastica come il vostro.
Non sapete nulla di nulla del mondo, della vita, di come funziona, questo è il vostro guaio, e per sopperire a questa orrenda deficenza, avete deciso di armarli e partire; alla carica, a modellare il mondo a vostra immagine e somiglianza, come conviene a un dio e alle sue creature. Siete dei poveretti. Avete preso tante di quelle botte in Vietnam che ancora vi fa male il culetto, le stesse che state pigliando in Iraq; la cosa grave è che non le pigliano i figli dei senatori o non viene ne stuprata ne torturata quella donnetta della figlia di Bush, ma i losers delle tante suburbia horrorifiche, quelle alla Stephen King. Quelle dove anni fa giravano i Malcom X e dopo sono piovuti chili su chili di eroina e poi crack sui Fratelli, così pericolosi con quei loro fisici da pugile che è stato meglio metterli a nanna, gli fosse venuto in mente davvero di fare la rivoluzione e squartare in due i ragazzotti mascellati bianchi.
Puoi anche ignorarmi, caro Paolo. Rimani, rimanete degli ignoranti che credono che il Mondo funzioni come il vostro cervello.
Vai a studiare, dillo pure a Ferrara. Fra qualche millennio forse avrete capito qualcosa.
p.s. Io ero Tzunami ma davvero credi nelle cose che scrivi. Siete una massa di analfabeti. Questa è la triste verità, quella che il mondo sta sperimentando.
"Noi deteniamo il dominio dalla moda alla finanza!"
Gesù, Maometto, Budda, Khrisnamurti!!! La verità è che gli americani detengono le manette con cui imprigionano gli schiavi che servono per loro, in tutti i settori, dalla moda alla finanza. Poi se volete parliamo di cultura. Quella con la K.
Studia Tzunami, studia! Altrimenti verrai travolto, anche tu.
Invocato o no, il dio verrà
C.G. Jung
Adriano... a parte gli scherzi... non sarà ora di staccarsi un attimo dal computer ? guarda che la vita è bella, hai mai provato il golf ? :)
Ciao Paolo
per adri-ano: ma il tabacco, ce lo metti???
io sì...
ciao.
io ero tzunami...
Jim, chiedi a Vitale se conosce qualche psichiatra decente per Adriano?
Cazzo, renditi utile! :-D
Viale, chiedo venia. Mi è scappata una "t"
Stamattina ho appena giocato a calcio. Il golf lo lascio agli 'atleti' veri.
Ho perso ohibò, ma voi che fate, vi lanciate i coriandoli con Ferrara e Renato Farina? Com'era il suo nome in codice?
Vedo che alle argomentazioni preferite buttarla in caciara...
Psichiatri bravi, anche analisti junghiani ne ho frequentati, siete voi che pensate di non averne bisogno, infatti si vede...
Forza Roma
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