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Thursday, November 23, 2006

Il circolo vizioso della spesa

Su il Riformista di oggi:
Caro direttore, lo sviluppo è il «grande assente di questa finanziaria» perché si continua a ritenere che vada sostenuto con maggiori investimenti e ulteriore spesa pubblica. Per ricominciare a crescere, invece, non servono più sussidi, più incentivi, o nuovi programmi governativi, ma una giustizia civile efficiente, che garantisca il rispetto dei contratti, e nuove regole, che restituiscano ai cittadini-consumatori la libertà di scelta, il loro unico “potere”. Dobbiamo convincerci che la nostra economia può crescere senza aiuti di Stato. E, crescendo, le entrate necessarie al risanamento deriverebbero dalla maggiore ricchezza prodotta. Innanzitutto, dobbiamo acquisire consapevolezza del circolo vizioso in cui siamo. Quando i conti cominciano a non tornare l’alternativa è tra riorganizzare o ricorrere a nuove entrate per continuare a svolgere le stesse funzioni. Ma la boccata d’ossigeno induce il malato in tentazione e così i governi riprendono a spendere evitando qualsiasi autentica riforma del sistema. Questo circolo vizioso si può spezzare solo rinunciando a nuove entrate per concentrarsi su una profonda ristrutturazione della spesa pubblica.

2 comments:

Anonymous said...

Parole sante!

Gionata

Anonymous said...

Bastava dire che abbiamo, ancora una volta, un governo dirigista, statalista ed assistenzialista.
Proprio quello che serve nel XXI secolo!

E i pannelliani si dicono ancora liberali e liberisti?
nun ce provino!