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Thursday, April 19, 2007

Governo Prodi sotto attacco, ma l'opposizione squittisce. Come mai?

«Alla luce di esperienze passate, sono convinta che sia necessario rimanere vigili» sulla vicenda Telecom Italia, perché è la dimostrazione che in Italia permangono «pressioni protezionistiche» nel settore delle telecomunicazioni. È quanto scrive il Commissario europeo per la Società dell'Informazione e i Media Viviane Reding in una lettera inviata a tre commissari Ue - alla Concorrenza (Kroes), al Mercato interno (McCreevy) e all'Energia (Piebalgs) - e al presidente della Commissione Ue Barroso.

La Reding si è detta pronta a intervenire nei confronti dell'Italia se le misure normative nel settore delle Telecomunicazioni non saranno conformi alle regole Ue. Un cartellino giallo e un avvertimento esplicito: tra i commissari «contatti molto stretti nei prossimi giorni», per preparare una risposta «chiara e tempestiva» al Governo italiano «se sarà necessario».

E' strano però che l'opposizione, e Berlusconi in particolare, sempre in prima linea se si tratta di denunciare il Governo Prodi e i suoi ministri quando procurano danni all'immagine e ferite alla credibilità del nostro paese, non ne approfittino per cavalcare le giustificatissime, pesanti critiche - dalla Commissione europea, dagli Usa, per voce dell'ambasciatore Spogli, da Confindustria, dai principali giornali finanziari internazionali - che stanno piovendo addosso a Palazzo Chigi per le sue spregiudicate manovre politiche su Telecom. Neanche lo straccio di una polemica degna di questo nome.

Sarà mica perché Berlusconi potrebbe entrare a far parte di una cordata per Telecom (un suo pallino da sempre), che il Governo a cui in teoria si dovrebbe opporre sta cercando di favorire, eliminando i concorrenti stranieri che via via si presentano? Sarà mica perché di conflitto d'interessi e di legge Gentiloni non si sente più parlare?

Particolarmente grave, ieri, che dalla terza carica dello Stato, il presidente della Camera Bertinotti, siano giunte parole così sprezzanti nei confronti del capitalismo italiano, definito «a un estremo di impresentabilità». Tutti sappiamo com'è ridotto il capitalismo italiano, ma la politica ha gravissime responsabilità e comunque non sono questo genere di dichiarazioni che competono al ruolo istituzionale che riveste Bertinotti. Non si può dar torto a Montezemolo, che registra «il clima anti-impresa di larghi settori dell'attuale maggioranza».

Intanto, Randall Stephenson, direttore operativo di AT&T, rivela che la società americana è pronta a rientrare in corsa per Telecom Italia, se la politica deciderà di fare un passo indietro, confermando quindi che «le resistenze politiche hanno bloccato l'accordo».

2 comments:

Anonymous said...

Ho l'impressione che questa calma apparente sia prima di tutto dovuta al futuro della riforma elettorale. E' vero che oggi come oggi il centrodestra potrebbe vincere ad occhi chiusi (merito anche delle nefandeze prodiane) ma è anche vero che, per il momento, nella stanza dei bottoni c'è proprio lui, Prodi, l'uomo ragno capace di stravolgere le regole in corsa e di aggrapparsi a tutto pur di far prevalere la sua facciona sul resto.
Non escludo neppure che ci sia stato qualche accordo trasversale per cui in cambio di una riforma accettabile si sia rinunciato a sferrare il colpo di grazia.

Anonymous said...

"Sarà mica perché Berlusconi potrebbe entrare a far parte di una cordata per Telecom (un suo pallino da sempre), che il Governo a cui in teoria si dovrebbe opporre sta cercando di favorire, eliminando i concorrenti stranieri che via via si presentano? Sarà mica perché di conflitto d'interessi e di legge Gentiloni non si sente più parlare?"

La seconda che hai detto. Il Cav. e il Confa temono la mannaia del tetto alla raccolta pubblicitaria, palesemente vessatoria e contra personam, ideata dal Gentiloni.
Argomentando come un fanciullo, ti domanderei: chi ha iniziato il pasticcio?
Tornando adulto (credo), effettivamente viene un po' da pensare che tutto il mondo sia Belpaese. Anche ad Arcore.
Del resto, col bipolarismo si vota per il meno peggio, no?