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Friday, April 06, 2007

Lo chiede a noi, senatore Pera?

«Che cosa sta accadendo? Per tentazione profana da parte ecclesiastica e per calcolo elettorale da parte politica, là perché le porte si spalancano qua perché i consensi si svuotano, sta accadendo che rischia di rinascere, se non un partito, un movimento neo-clericale italiano».

Senatore Pera, e viene a dirlo a noi? Già, perché adesso Pera non si accontenta più di vedere fantasmi laicisti, si è accorto anche della minaccia clericale. Meglio tardi che mai.

Non può essere, senatore, che anziché «sollevare proprio quel mostro che desiderano esorcizzare» i laicisti abbiano visto prima e meglio di lei un riflusso di clericalismo, e che tentino di porvi argine?

Il senatore continua però a proporre le sue parole d'ordine: risveglio religioso, identità dell'Occidente, tradizione, cristianesimo come religione civile... e ancora, verità, natura umana, valori "non negoziabili". Ma allora, in cosa si distingue Pera dall'ondata neo-clericale da cui oggi ci mette in guardia? Ancora non si è accorto di dire le stesse cose?

Se davvero crede nel cristianesimo come religione civile, la via obbligata per dargli una chance è il modello americano di separazione tra Stato e Chiesa, a partire dall'abolizione del concordato e della statualità del Vaticano. Potrebbe cominciare da lì per rendersi utile e, prim'ancora, credibile.

1 comment:

Anonymous said...

Sarà pure edonismo menefreghista, come sentenzi tu, ma io continuo a preferire "le puppe a..." Pera.