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Monday, March 01, 2010

Dilettanti allo sbaraglio (e una possibile riduzione del danno)

La mancata presentazione della lista del Pdl nella provincia di Roma, e la quasi certezza di non trovarla sulla scheda il 28 e 29 marzo, ha dell'incredibile. E' evidentemente frutto del dilettantismo delle classi dirigenti locali del Pdl, e di per sé questo rappresenta un grande danno d'immagine sia per il partito sia per la Polverini. Sono in grado di governare una regione se non sono in grado di governare se stessi né di presentare una lista? Nessuna dietrologia, la rivalità tra ex FI ed ex An e i contrasti tra Berlusconi e Fini possono aver pesato solo nei termini di una disorganizzazione generale e di una cattiva selezione del personale politico (a cominciare dalla Polverini, che in queste ore con le sue risibili accuse e sconclusionati appelli sta rivelando tutta la sua mediocrità), ma dubito che qualche vendetta sia potuta arrivare al punto di causare un danno così devastante. Ma quanto accaduto è anche il sintomo - e lo dico da romano - di una certa cialtroneria "romanesca" (e daje, famo, annamo), per cui scadenze e formalità sono essenzialmente roba da malati.

Ormai i contorni "der pasticciaccio" sembrano chiari. Anche il delegato del Pdl ammette di essere uscito dagli uffici e di avervi fatto ritorno fuori tempo massimo. Mi chiedo: ma se proprio avessero dovuto apportare modifiche dell'ultimo minuto alla lista, non poteva mandare qualcun altro a prendere le carte necessarie? Accusare gli altri della propria stupidità oltre che vergognoso è ridicolo e patetico. Chi è causa del suo male, pianga se stesso. Fuori luogo anche gli appelli a Napolitano. Per tentare di rimediare in extremis Berlusconi e Fini dovrebbero prima di tutto azzerare i vertici romani. Poi, da parte di tutti, tanta, tanta umiltà, scuse agli elettori, e agli altri partiti per la reazione scomposta. Nel senso che sarebbe interesse del Pdl non incendiare il clima, bensì rasserenarlo per creare le condizioni necessarie alla ricerca di una soluzione bipartisan, ampiamente condivisa, sperando che ci possa essere una qualche - anche se al momento oscura - scappatoia giuridica.

L'unico lato oscuro della faccenda - questo sì strano e a quanto mi risulta senza precedenti nei casi di presentazione di liste - è perché non sia stato consentito l'accesso agli uffici per la presentazione della lista, sia pure in ritardo. Verbalizzando correttamente l'orario di presentazione della lista, che eventualmente non sarebbe stata ammessa per mancato rispetto dei termini. Il semplice cittadino che giunga in ritardo nel presentare una domanda o un documento all'amministrazione incorre nelle conseguenze stabilite dalla legge per il suo ritardo, ma non mi risulta che gli venga impedito l'accesso agli uffici per presentarla. In questo caso, infatti, siamo di fronte a una mancata presentazione, non ad una presentazione in ritardo (come in effetti era a detta di tutti i testimoni). Dal punto di vista giuridico non mi pare un particolare indifferente. Posso sbagliarmi, magari è solo un cavillo, ma ora la difficoltà è individuare un soggetto titolato a presentare ricorso, giacché non c'è il delegato di una lista presentata in ritardo che fa ricorso contro la mancata ammissione, ma dei perfetti estranei, dal momento che non c'è alcuna lista. E' questo eventualmente il danno causato da chi ha fisicamente impedito al delegato del Pdl di accedere agli uffici e presentare la lista, anche se in ritardo.

Detto questo, mi pare di scorgere una sola "riduzione del danno" praticabile a questo punto. Candidature, e voti di preferenza ad esse connesse, non sono recuperabili, ma forse la presenza sulla scheda del simbolo del Pdl - solo di quello - sì. Credo infatti - ma anche qui posso sbagliarmi - che la presentazione grafica dei simboli può avvenire anche in un secondo momento rispetto alla presentazione ufficiale della lista. Se così fosse, il simbolo della lista civica per Polverini potrebbe essere sostituito con quello del Pdl. Almeno gli elettori non si troverebbero del tutto smarriti.

7 comments:

destralab said...

L'unico lato oscuro della faccenda - questo sì strano e a quanto mi risulta senza precedenti nei casi di presentazione di liste - è perché non sia stato consentito l'accesso agli uffici per la presentazione della lista, sia pure in ritardo.

Questa è l'unica cosa incomprensibile. E non capisco perché invece di appellarsi in modo "strampalato come dice Massimo Franco al Presidente della repubblica non si è proceduto subito in questa direzione. Boh
Intanto arriva un'altra sorprendente esclusione questa volta della Corte d'appello della lista di Formigoni. Qualcosa non mi quadra. Di nuovo boh

Anonymous said...

Come abituale frequentatore di uffici giudiziari, invece, io lo capisco benissimo.
Le norme relative agli uffici giudiziari non vietano espressamente il deposito di atti dopo la scadenza di un termine, ma sanciscono la nullità / inesistenza degli atti depositati in ritardo.
Tuttavia non si troverà un cancelliere disposto ad accettare depositi fuori termine.
In questo modo i burocrati semplificano la vita a sè stessi ed ai giudici. In ogni caso, poi, eventuali lamentele sul rifiuto a ricevere atti in ritardo sono destinate a cadere nel nulla: essendo l'atto oramai nullo il suo mancato deposito non è idoeno provocare danni all'interessato ritardatario.
L'aspetto più inquietante è un altro: sarebbe gravissimo (tanto da provocare l'azzeramento dei vertici romani e laziali del PDL) il caso in cui l'incaricato fosse stato richiamato per escludere alcuni nomi in lista e sostituirli con altri.
Giuseppe

Anonymous said...

listino formigoni out...

io ero tzunami

JimMomo said...

@ Giuseppe
Nelle Istruzioni per la presentazione e l'ammissione delle liste, "documento ufficiale della Direzione centrale dei servizi elettorali del Ministero dell'Interno", a pag. 24 si dice espressamente che "il cancelliere non può rifiutarsi di ricevere le liste dei candidati, i relativi allegati e il contrassegno o i contrassegni di lista neppure se li ritenga irregolari o se siano presentati tardivamente".

Certo, a sostenerlo è Alfredo Pallone, europarlamentare e vicecoordinatore regionale del Pdl nel Lazio, ma se fosse vero vuol dire che il mio ragionamento non era campato in aria. Magari la lista non sarebbe stata ammissibile, ma è stata impedita al Pdl la presentazione (e probabilmente la connessa possibilità di presentare ricorso contro l'esclusione).

@ tzunami
L'esclusione del listino Formigoni comporta l'esclusione di tutte le liste della coalizione e della stessa candidatura del governatore. Questa puzza davvero.

destralab said...

Il cancelliere non può rifiutarsi di ricevere le liste dei candidati, i relativi allegati e il contrassegno o contrassegni di lista neppure se li ritenga irregolari o se siano presentati tardivamente.

qui ci sono le istruzioni del Ministero degli interni

Su questo non ci piove. Avrebbero dopo dovuto dichiarare la presentazione tardiva, eventualmente e la relativa bocciatura. Come non ci piove che la documentazione può essere tranquillamente integrata nelle successive 24 ore. Ci sono stati innumerevoli (infiniti) casi del genere. Qui il problema sta nel fatto che la lista incredibilmente non è stata presentata. E non è stato possibile per i presentatori verbalizzare nulla. Per questo continuo a ritenere "anomala" la reazione dell'appello a Napolitano. Altra cosa è che loro, a mio parere, cmq da dentro non si sarebbero dovuti muovere, proprio per evitare qualsiasi problema.

Nobile di Treviso said...

Ah! Le leggi borboniche dell'Italia...detto questo ennesima figuraccia di un partito allo sbaraglio...

gino said...

§ 17. – Compiti delle cancellerie degli Uffici centrali circoscrizionali e dell’Ufficio centrale regionale al momento della presentazione delle liste.

"[...] Il cancelliere non può rifiutarsi di ricevere le liste dei candidati, i relativi allegati e il contrassegno o contrassegni di lista neppure se li ritenga irregolari o se siano presentati tardivamente. [...]"

Quindi, o il cancelliere romano ha mancato al proprio dovere, oppure qualcuno è colpevole di non aver permesso ai rappresentanti di lista del PdL di accedere all'ufficio del cancelliere. In tal caso la denunce per violenza privata ci starebbe.
Qualche magistrato indagherà? Dubito...