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Tuesday, March 02, 2010

Passato Bush si può dire: "Mission accomplished"

Su Il Foglio, in prima pagina, la copertina dell'ultimo numero di Newsweek uscito ieri negli Stati Uniti:
«Il settimanale simbolo della cultura liberal americana, che dal 2003 si è opposto con tutte le sue forze all'intervento armato contro Saddam Hussein riconosce che alla fine aveva ragione George W. Bush. Ha vinto il presidente repubblicano con il suo piano di esportazione della democrazia in Iraq - ma Newsweek sceglie di uscire con questa copertina celebratoria soltanto ora, molto oltre la fine del suo doppio mandato. "Mission accomplished", missione compiuta, era lo slogan prematuro che campeggiava sulla portaerei alle spalle di Bush durante il discorso di ringraziamento alle truppe nel maggio 2003 e che gli è stato rinfacciato fino alla fine della sua amministrazione. Ma oggi in copertina finisce quello e non l'altro, quello che spiccava alla testa delle marce pacifiste: "No blood for oil", che nessuno cita più semplicemente perché si trattava di una bufala: gli Stati Uniti non hanno cavato una goccia di petrolio in più dalla guerra in Iraq... Newsweek concede la vittoria americana in Iraq ora perché domenica si elegge il nuovo Parlamento di Baghdad: "Ci saranno 6.100 candidati appartenenti a tutte le grandi tradizioni religiose del paese e a molti partiti differenti. I candidati hanno interessi e ambizioni che contrastano selvaggiamente tra loro. Ma negli ultimi due anni questi politici hanno cominciato a considerarsi come parte dello stesso club, dove la politica dura ha rimpiazzato la guerra civile e le leggi sono forgiate anche se con lentezza e difficoltà attraverso compromessi - non per decreto dittatoriale o, per quel che può contare, per ingiunzione degli occupanti americani. Anche se protetta, incoraggiata e talvolta consigliata da Washington, la classe politica irachena sta dando forma al proprio sistema politico"».

1 comment:

Anonymous said...

ogni mondo è paese...

io ero tzunami.