«Questi terroristi sanno di poter contare sulla simpatia e sul sostegno di ampie fasce popolari che sono state indottrinate alla cultura della «guerra santa» e del «martirio». Non sono estranei al tessuto sociale e culturale, bensì parte integrante di esso. E’ il frutto di una strategia folle della monarchia che ha trasformato la stessa Arabia Saudita in un ingovernabile nido di vipere».
«Preoccupa inoltre il fatto che i terroristi di Al Qaeda stiano riuscendo nell'impresa di scatenare un'offensiva congiunta in Iraq e in Arabia Saudita, stringendo d'assedio il Kuwait. I tre Paesi detengono complessivamente metà delle riserve internazionali di greggio».
«L'unica nota positiva è il cambiamento di tono da parte dei media arabi legati al governo saudita. Come la televisione Al Arabiya. Ieri il conduttore di un talk-show serale ha detto: "Questo terrorismo è il male assoluto, basta con il riversare tutte le cause dei nostri mali sulla questione palestinese". L'ospite in studio Ayman al Saqdi, direttore della tv giordana, ha affermato: "I terroristi sono nostri nemici ancor più di quanto non siano nemici dell'Occidente, hanno ucciso più musulmani che occidentali"».
Magdi Allam, Corriere della Sera
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