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Wednesday, June 09, 2004

Nuova risoluzione, la terza, e all'unanimità

Nuovo mercato delle vacche, per chi si riempie la bocca di Onu
Bush convinto alla svolta dalle elezioni imminenti e dagli insuccessi sul campo. Svolta che risale almeno all'ottobre dello scorso anno.
Un testo che riconosce i progressi sul campo, legittima il nuovo governo, sostiene il processo in atto, conferma la missione Onu, chiede esplicitamente (come già la risoluzione 1511 del 2003) il contributo dei Paesi membri. Grave l'assenza di riferimenti alla Costituzione provvisoria. Francia, Germania e Russia accettano, e incassano (= successo evidente, pagato con generosi compromessi, per gli Stati Uniti e i loro alleati).
«Tra soli 7 mesi ci saranno le elezioni in Iraq. Gli iracheni avranno un governo democraticamente eletto. Che contrasto con la tirannia di Saddam Hussein!». Di chi il merito?
Le solite arroganti dichiarazioni francesi: anche se non pienamente soddisfatti, votano a favore tanto per non intralciare la soluzione della «tragedia» irachena. Ma c'è voluta tutta la forza degli accordi tra Stati Uniti e il nuovo governo iracheno, i quali proprio non si potevano calpestare questa volta, a convincerli.
Ma i dettagli da mettere a punto, oggetto dei negoziati in Consiglio di Sicurezza, ci scommetterei, non erano quelli riguardanti la sicurezza, la sovranità e i rapporti tra governo iracheno e forze della Coalizione, bensì le più tangibili assicurazioni su come l'Iraq farà fronte ai suoi contratti e debiti con Francia e Russia. Quale assise che si occupa della pace e del bene dei popoli è l'Onu!
1972 spiega bene di quale portata sia il "successo" della linea Zapatero: si ritirò ritenendo ormai impossibili, per colpa degli americani, una «svolta» e l'accordo per una nuova risoluzione dell'Onu entro il 30 giugno, inutile aspettare. Ieri, essendo la Spagna persino membro del Consiglio di Sicurezza, è stato costretto a votare sì, non potendo neanche vantarsi della «svolta» come fanno Francia, Germania e Russia.

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