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Wednesday, June 16, 2004

Guardando a destra si vede un paesaggio sempre peggiore

Berlusconi perde voti sia perché non ha ancora fatto le riforme promesse, sia perché dice di voler fare proprio quelle riforme. Avanza la parte peggiore e più conservatrice della Casa delle Libertà. E avanza anche grazie alla delusione per l'operato del governo dei tanti che hanno aspettato per tre anni le riforme promesse da Berlusconi. Tra gli elettori di Forza Italia scontenti, c'è chi è rimasto spaventato dai progetti di riforma contrastanti con gli interessi della propria corporazione, più o meno statale, o del proprio ceto: questi - soprattutto al sud - hanno portato voti all'Udc e ad An; e chi invece è deluso proprio dalle mancate promesse riformatrici del premier (liberalizzazioni, riduzioni del carico fiscale, alleggerimento del peso e del ruolo delle burocrazie statali, e di rilancio dello sviluppo): questi - soprattutto al nord - hanno votato Lega e, in gran parte, si sono astenuti, non potendosi affidare ad un centrosinistra che si presenta con un'«offerta politica» tutt'altro che riformista. Mentre a dare buoni consigli al Cav. ci pensa sempre Ferrara, l'analisi del voto nel centrodestra è quella di Angelo Panebianco sul Corriere: «A causa del declino del personale carisma elettorale del leader e perché la mediazione dovrà essere tentata non più prevalentemente all'interno di Forza Italia, ma soprattutto fra partiti (come la Lega e l'Udc) in crescita e con interessi elettorali diversissimi, le cose sono ora molto più difficili. Perché Berlusconi dovrebbe riuscire a fare ciò che non fece quando le condizioni politiche erano migliori? Quali che saranno le sorti future del governo, la "questione settentrionale", la questione della rappresentanza politica del Nord, sembra sul punto di riaprirsi». I movimenti di Alemanno e Tabacci fanno tremare i polsi. Alfredo Biondi lancia la proposta di un antidoto liberale.

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