La fretta di Prodi - con il suo frettoloso appello per un'assemblea costituente del centrosinistra - è comprensibile: il poco entusiasmo elettorale che ha circondato la Lista unitaria mette in discussione ogni giorno di più la sua leadership. Ma se davvero l'obiettivo è una forza politica riformista in una democrazia dell'alternanza, come scrive oggi Salvati sul Corriere, la prima cosa da fare è esprimere nei comportamenti istituzionali una politica riformista. Cosa che finora non è stata fatta e si è pagato, cedendo voti al centro a cospetto di una sinistra radicale più forte in grado di dettare condizioni. Si può ipotizzare inoltre, che la posizione assunta dal triciclo per il ritiro delle truppe dall'Iraq abbia ricompattato l'elettorato dei Ds, favorendone il successo elettorale a scapito della Margherita, i cui voti in uscita invece potrebbero aver contribuito al successo dell'Udc.
Prodi lo «scioglipartito», è il titolo dell'editoriale di Ferrara: «La Margherita è servita per sciogliere i Popolari, il Triciclo per sciogliere Margherita e Ds, e ora la costituente dovrebbe coronare l'opera, lasciando in piedi solo l'unità attorno all'Insostituibile». I mugugni resteranno tali e «a dire che è insostituibile sono stati i vari leader dei partiti, e ora sono costretti a pagare la cambiale che hanno incautamente sottoscritto».
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