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Friday, June 11, 2004

«La sbandata del Triciclo» e la gira-svolta di Amato

Della serie: il grande leader riformista che ha il coraggio di parlare a giochi fatti. Troppo tardi caro mio. Andrà lontano.
Sull'Iraq, né arte né parte del Triciclo
Il Foglio
Riprendo, e sottoscrivo, da Belcastro: Un leader unico, uno che metta "ordine nel bailamme" per non continuare a "sprofondare nel pastone televisivo della sera, insieme a Fassino e Rutelli e poco prima di Diliberto, Pecoraro e Mastella". E' ciò che invoca oggi il Riformista (menomale che ci siete voi, amici arancioni) in merito alla imbarazzante (loro la definiscono "tormentata") vicenda del centrosinistra nostrano impegnato da ieri nel "nuovo mantra", quello inaugurato da Piero Fassino: ci vuole l'Europa, l'Europa deve fare la svolta, sia l'Ue "a decidere il destino delle nostre truppe in Iraq dopo averlo chiesto all'Onu'. Il quotidiano di via della Scrofa pone con durezza un problema di classe dirigente. Perché «se i decisori di politica estera sbagliano clamorosamente la previsione della manovra diplomatica in corso all'Onu, e se i presidenti dei gruppi parlamentari si mettono a fare politica estera e scrivono mozioni di tre righe perché di più non possono osare, che succede? Vanno a casa o restano?». Se non se ne vanno, scrive altrettanto chiaramente il quotidiano arancione, «continuerà il piccolo cabotaggio, quello che magari fa vincere qualche battaglia ma mai la guerra».

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