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Sunday, June 06, 2004

Per tutti i popoli c'è un «diritto al D-Day»




Il giorno più lungo. L'ora dell'onore e della libertà costa sacrifici
Alle 6.30 di 60 anni fa ha inizio la più imponente invasione della storia. Dall'Inghilterra, via mare, via cielo, raggiungono la costa francese della Normandia, su 6000 mezzi navali di ogni tipo, 2.800.000 uomini, mentre sopra le loro teste sono in azione contemporaneamente 13.000 aerei. Questi uomini il 28 agosto 1944 arriveranno a Parigi, il 7 marzo 1945 sul Reno. In Italia, a leggere i giornali, sembra quasi che stia vincendo la Germania.

Nel pieno della notte, verso le 2.30 antimeridiane, le LSH (Landing ship Headquarters, Navi da Sbarco, Comandi Generali) Bayfield e Ancon avevano già raggiunto le 11 miglia dalle spiagge Omaha e Utah. Pochi minuti dopo, l'immensa flotta di piccole imbarcazioni, carri armati anfibi, mezzi dei genieri cominciò la sua traversata. Per rispettare l’ordine di attaccare con la marea crescente, l’invasione avvenne in orari differenti da ovest a est, partendo dalle 6.30 AM di Utah Beach fino alle 7.20 AM circa della spiaggia Sword.
Alle 5.50 AM le navi della US Navy e della Royal Navy arrivarono nella zona delle 7 miglia nautiche. Da lì cominciarono il pesante bombardamento costiero contro le difese tedesche.

Alle 6.30 i primi soldati della 4a divisione di fanteria americana cominciarono a sbarcare a Utah Beach. La risacca era minima, la resistenza tedesca ancora inferiore. Tutto si svolse come pianificato, ma più a sud del luogo previsto. Da questo errore nacque il successo dello sbarco a Utah Beach. Praticamente nessuna perdita umana e dopo due sole ore, le avanguardie della 4a divisione erano già sulla strada verso S.te Mère Eglise per potersi ricongiungere con i paracadutisti che difendevano la zona dalla notte precedente.

«Ciò che il destino sembrava aver concesso sulla spiaggia Utah, se lo riprese con gli interessi a Omaha Beach». L'avvicinamento della 1a divisione di fanteria americana era stato travagliatissimo. Alcune imbarcazioni erano affondate nella traversata. I primi plotoni che misero piede sulla spiaggia furono massacrati da una fitta pioggia di piombo che proveniva dalle difese costiere tedesche. I sopravvissuti poterono vedere il mare rosso del sangue delle persone che li avevano preceduti o seguiti e come la risacca accumulasse a poco a poco i cadaveri sul bagnasciuga. Grazie a Dio nessuno si fermò. Continuarono a sbarcare, a correre, a scavalcare i commilitoni morti, a cercare quel poco riparo che la nuda spiaggia poteva fornire.

I 60 DD tanks che dovevano accompagnare la prima ondata di invasione scomparvero in mare o penetrati dalle batterie di artiglieria costiera dalla Punta d'Hoc, alla sommità di una scogliera di diverse decina di metri perpendicolare al mare. Il 2° battaglione dei Rangers americani la espugnò, ma i pezzi da 155 mm non erano altro che tronchi d'albero. Le vere armi erano verso l'interno.

A Gold, Juno e Sword, britannici e canadesi travolsero tutto. Nella sola mattinata del D-Day, allargano la propria zona d’influenza alla regione costiera di Arromanches a ovest e di St. Aubin a est. Alla mezza, la 4a divisione americana si era ormai riunita con le truppe aviotrasporte nella zona di S.te Mère Eglise e le truppe britanniche erano a una manciata di chilometri dalle prime case di Bayeux. A Omaha Beach, solo una manciata di uomini aveva lasciato la spiaggia

Poco dopo le dodici, Winston Churchill si presentò davanti alla Camera dei Comuni: l'operazione Overlord prosegue secondo i piani. Gli Alleati avevano fatto grandi progressi durante la mattinata, ma la situazione a Omaha Beach era ancora preoccupante. Inoltre con il ritorno di Rommel sul suolo francese, la 709a divisione di fanteria tedesca contrattaccò per più di due ore tra le 13.00 e le 15.00, ma nonostante forti perdite, gli aviotrasportati della 82ma e 101ma divisione americana mantennero il contatto con la fanteria e fecero fallire definitivamente il contrattacco.

Hitler si convinse che i movimenti in Normandia non erano altro che un diversivo in vista della vera invasione che sarebbe avvenuta a Calais. In ragione di ciò, vietò categoricamente a Rommel di usare la 15ma armata. Le spiagge erano in mano agli alleati, che già si stavano apprestando a montare i porti Mulberry e a cominciare lo sbarco di altre divisioni, la 29ma e 90ma americana e la 51ma e 7ma corazzata britannica. I tedeschi avevano poco tempo per approfittare della disorganizzazione degli alleati, poi tutto sarebbe stato perduto. Così alle 21.00 cominciò il viaggio della Panzer Lehr che avrebbe dovuto contrattaccare all'alba disperdendo le truppe nemiche intorno a Caen. Ma quei mezzi corazzati furono quasi tutti distrutti dall'aviazione alleata e il contrattacco non si verificò per tutto il giorno 7, concedendo un giorno in più ai rinforzi alleati per giungere dalla Gran Bretagna.

Il giorno dell'invasione toccarono il suolo francese circa 155.000 uomini delle forze alleate. Gli obbiettivi previsti dal piano originario non erano stati raggiunti, anzi nelle posizioni intorno a Omaha Beach, le conquiste si limitavano a un paio di chilometri di terreno sabbioso. Caen e il suo aero porto rimanevano ancora in mano tedesca, Cherbourg era potentemente difesa e non avrebbe mai concesso le proprie strutture portuali intatte. Ciononostante il Vallo Atlantico era stato forzato in cinque punti e, elemento ancor più importante, tutto il mondo libero era a conoscenza che le Democrazie avevano cominciato la propria marcia sul continente europeo.

La preparazione
14 agosto 1943. Si apre a Quebec la Conferenza Quadrant, cui partecipano Roosevelt, Churchill, il premier Canadese MacKenzie King e i rispettivi capi di Stato Maggiore.
30 novembre 1943. Vengono emanate le direttive per la pianificazione di "Overlord".
6 dicembre 1943. Il generale Eisenhower viene nominato comandante delle forze alleate di invasione
17 gennaio 1944. Il comando supremo delle forze di invasione alleate (SHAEF) si stabilisce a Londra.
1 febbraio 1944. Presentazione del piano "Overlord", viene disposto l'inizio della pianificazione della fase anfibia dell’invasione (piano "Neptune").
18 aprile 1944. Iniziano i bombardamenti in preparazione dello sbarco.
8 maggio 1944. D-day fissato per il 5 Giugno.
4 giugno 1944. D-day posticipato di 24 ore a causa delle condizioni metereologiche sulle aree di sbarco.
5 giugno 1944. Alle 21.30 decollano gli aerei con le divisioni aerotrasportate per la prima ondata dell’assalto.
Fonte: Cronologia.it

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