La forte «ideologizzazione» dei lavori del Congresso non deriva tanto, come dice John F. Kerry, dal fatto che la presidenza Bush «divide», anziché «unire», la nazione. Piuttosto, è in corso una «genuina battaglia filosofica» sulla riforma del welfare state uscito dalla seconda guerra mondiale. Una sfida che i repubblicani hanno lanciato al big-spending-government dei liberal fin dai tempi di Barry Goldwater (anni '60), passando per Ronald Reagan, sfida raccolta oggi da George W. Bush. E' in corso quindi uno «scontro di visioni» - tra il «nuovo progressivism repubblicano» di Bush (fatto di ownership society e supply-side economy) e il «convenzionale liberalism» di Kerry - che si concretizza nelle divisioni su riforma sanitaria, assistenza sociale, politica fiscale.
E' Bush quindi - non Kerry - a proporre i «più aggressivi piani di riforma», a proporre «maggiori combiamenti rispetto al suo sfidante». Leggi
Wall Street Journal
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