«Primo: entro ottobre va organizzata una conferenza internazionale sull'Iraq. Secondo: questa conferenza deve discutere su come rendere multilaterale la presenza militare, su come organizzare, sotto il cappello dell'Onu, il passaggio da una forza percepita come occupante ad uno schieramento militare cui partecipino anche Paesi che non hanno fatto la guerra e Paesi arabi moderati. Terzo: si confermi lo svolgimento delle elezioni in gennaio e si assicuri che siano, come si dice, "fair and free", libere e regolari. Quarto: si definisca un programma di ricostruzione economica e politica per il Dopoguerra».
Fassino invita gli alleati del centrosinistra a «ragionare, liberarsi dalla tentazione di utilizzare l'Iraq per piccole beghe di politica interna. Tra le beghe e questo dramma la differenza è incommensurabile. Offro al centrosinistra - rivendica - una proposta politica, chiedo a Bertinotti, Pecoraro Scanio e Folena di misurarsi con questi argomenti, di concentrare l'impegno unitario in richieste precise al governo. L'esecutivo deve dire formalmente che si batterà per l'organizzazione di questa conferenza. E deve anche chiedere che da questa conferenza esca la svolta: il passaggio dalle forze angloamericane ad una forza multilaterale di peacekeeping».Una cosa davvero possibile.
Frattini nel frattempo vuole essere il ministro degli Esteri anche dell'opposizione e invita l'Ulivo a discutere di una linea condivisa in vista della conferenza internazionale sull'Iraq.
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