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Friday, October 08, 2004

Errori gravi di Bush. Gli saranno perdonati il 2/11?

«La questione fondamentale in questa campagna elettorale è la guerra in Iraq», scrive Andrew Sullivan sul suo blog. E' partita bene, è stata condotta male e non si sa se ci ha resi più sicuri. Ma alcuni fatti sono «indiscutibili». Le armi di distruzione di massa Saddam non le aveva, nel dopoguerra l'amministrazione neanche si aspettava una "resistenza" così vasta. Quindi la domanda diventa: come può essere rieletta un'amministrazione che ha così chiaramente mal valutato due dei più importanti aspetti del tema centrale che abbiamo dinanzi?
Inoltre, scrive Sullivan, c'è da ringraziare Dio che Saddam non avesse armi di distruzione di massa, poiché con l'esiguo numero di soldati impiegati nella campagna non si sarebbero potuti controllare i siti che le avessero contenute, né i confini per impedire che finissero nelle mani dei terroristi, cioè i principali obiettivi della guerra.

Un rapporto del Csis rivela un'altra grave falla dell'amministrazione Bush nella gestione della ricostruzione irachena. Il 73 per cento dei 18 miliardi di dollari destinati ai programmi di ricostruzione non ha mai raggiunto la società irachena, speso in sicurezza e salari, perso in frodi e cattiva gestione. Solo il 27 per cento è stato investito nell'economia irachena.

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