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Saturday, May 05, 2007

E venti! LibMagazine compie un anno

'LibMagazineDa LibMagazine al primo LibCamp, per provarci ancora

On line da qualche giorno il numero XX di LibMagazine. La rivista, che ambisce a rappresentare un punto di riferimento nel dibattito di cultura e politica liberale, spegne così la sua prima candelina. Alcune novità sono in arrivo, ma niente anticipazioni. Intanto, godetevi questo numero, con l'editoriale di Luigi Castaldi, un mio lungo articolo sulla Francia «al bivio» ("Più rischioso non cambiare"), con meno ardori "sarkoziani" degli ultimi post, e una interessante intervista ad Antonio Tombolini: l'operazione Rosa nel Pugno, il problema della laicità all'interno del movimento radicale, il severo giudizio su Pannella e Capezzone, la «nuova politica», il nichilismo come «condizione del moderno», la verità e la fede.

«Destra e Sinistra sono concetti che non descrivono più nulla, e quello che descrivono sarebbe meglio ormai buttarselo alle spalle. Fare Nuova Politica in Italia significa per esempio cominciare col rinunciare esplicitamente e programmaticamente (a partire dal linguaggio!) a fare uso dei concetti di destra e sinistra.

Per Nuova Politica intendo infine la capacità di fare politica assumendosi appieno la responsabilità del nominare i problemi, e dell'additare responsabilmente le soluzioni possibili, rinunciando alla Vecchia Politica del rinvio e dello scaricabarile. Un esempio: sono certissimo del fatto che un programma di eliminazione rapida e radicale degli sprechi troverebbe immediata comprensione e sostegno da parte della maggioranza dei cittadini, solo che qualcuno abbia la libertà e la responsabilità civile di assumere per sé il compito che il bambino della favola si assunse nell'urlare “il Re è nudo”! I lavoratori pubblici sono troppi e lavorano troppo poco, tanto per dire, e dunque occorre ridurne rapidamente il numero e fare in modo che quelli che restano siano produttivi. Molti enti e associazioni pubblici e parapubblici sono inutili e ingurgitano risorse improduttive: occorre eliminarli. Molte aziende private continuano a reggersi solo perché sussidiate dallo stato: è ora di lasciare che sia il mercato a decidere del loro destino. La scuola e l'università fanno schifo e sono governate da una casta di privilegiati incapaci: è ora di cambiarne radicalmente il paradigma eccetera... Non badate al merito delle cose che ho additato come esempio, se volete. Ma al linguaggio che ho usato per dirle (o meglio, per accennarle): ecco, credo che la Nuova Politica di cui c'è bisogno sia fatta anche, se non soprattutto, di questo metodo, di questo stile, di questo linguaggio. E della discussione, anche accesa, anche conflittuale, che un linguaggio come questo sicuramente accenderebbe»
.

Nell'intervista Antonio confida di non riuscire «ancora a perdonare (politicamente, s'intende) proprio coloro che in quella fase percepii come più vicini alle mie preoccupazioni [sull'operazione Rosa nel Pugno], ma che alla fine si adeguarono, lasciandomi isolato. Due su tutti: Punzi e Castaldi, tanto per non fare nomi».

Doverose un paio di precisazioni. Il fatto è che sulla Rosa nel Pugno le nostre - mie e credo anche di Castaldi - furono, appunto, «preoccupazioni», mentre Antonio, legittimamente, dissentiva dall'operazione, la reputava fin dall'inizio destinata al fallimento e la rovina per i radicali.

Dunque, il nostro - credo di poter dire anche per Castaldi - non fu un «adeguarsi», ma un'adesione al progetto convinta e consapevole dei rischi. Quando sono iniziati i problemi, su molti dei quali Antonio ci aveva visto giusto, il sottoscritto e Castaldi non hanno abdicato dal loro dovere di "dirigenti per caso" di indicarli e di esprimere le proprie «preoccupazioni».

Antonio non fu lasciato «isolato», ma si isolò. Commise, a mio avviso, l'errore di portare così alle estreme conseguenze la sua opposizione da non poter essere presente nel momento in cui sarebbe stato più prezioso, quando cioè le sue critiche sarebbero state supportate dai fatti e quindi oggetto di maggiore attenzione.

Pur trovando fondate alcune sue «preoccupazioni», non ho condiviso la sua bocciatura iniziale ed irriducibile dell'operazione Rosa nel Pugno, anche perché non mi convincevano, e continuano a non convincermi, i percorsi alternativi che proponeva allora, dopo il referendum sulla legge 40 e al Congresso di Riccione. E, d'altra parte, ho sempre ritenuto che al di là di un eventuale fallimento della Rosa nel Pugno, anche nelle condizioni più difficili, i radicali potessero comunque ben figurare nelle istituzioni come fronte per l'alternativa liberale e riformatrice. Con questi radicali smarriti, invece, con i radicali quali si sono rivelati dopo le elezioni, subalterni all'alternanza prodiana, non c'era strategia che potesse tenere, Rosa o non Rosa.

Ma è inutile rivangare il passato. La nostra diversità di lettura dei fatti la conosciamo, la stima reciproca è intatta, quindi meglio concentrarci sul presente. E nel presente ci sono LibMagazine e l'esperimento del primo LibCamp: liberali, proviamoci ancora!

4 comments:

Antonio Tombolini said...

Data la linearità e irreversibilità del tempo, così come ci è per ora dato di sperimentare, diciamo che non è possibile dimostrare che io avessi ragione. Stanti i fatti, è tuttavia dimostrato, invece, che tu avevi torto :-)

Tutti al LibCamp!

JimMomo said...

;-)

Tutti al LibCamp!

Anonymous said...

Gran parte del "nuovo" linguaggio-programma del velleitario tombolini non è altro che la banalissima condanna della realtà e delle conseguenze dello statalismo socialdemocratico che domina l'Europa continentale e l'Italia.
Non mi pare affatto una grande novità. In qualsiasi bar dello sport o scompartimento ferroviario si ascoltano da anni discorsi sovrapponibili.

Mi ripeto:
...siccome avviene nella propria vita, che si cambi stile e credenza
solo in caso di emergenza,
finchè sarà pieno il supermercato
non ci sarà spazio alcuno per il libero mercato...

Anonymous said...

Molto meglio la lettura liberale della lotta di classe di DeMarchi e meglio anche questo qua:

http://www.brunoleoni.it/
nextpage.aspx?codice=5074