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Monday, June 02, 2008

Ahmadinejad canta da solo

Alla vigilia della sua partenza per Roma, dove parteciperà al vertice della Fao, Ahmadinejad ha voluto far parlare di sé, per dimostrare, probabilmente solo alla parte del suo Paese ancora disposta a credergli, di poter lanciare impunemente le sue provocazioni continuando comunque a godere di un palcoscenico internazionale. Israele «è alla fine e verrà presto eliminato dalle carte geografiche», ha ripetuto, aggiungendo che anche il tempo del «Grande Satana», gli Stati Uniti, sta scadendo.

Per fortuna anche il Vaticano, come già la Farnesina, ha deciso che al presidente iraniano non verrà concessa alcuna udienza. Il ministro Frattini non si è nascosto dietro il dito della diplomazia, ma ha schiettamente ammesso che «c'è un problema politico: l'Italia non può essere interlocutore di chi dice che Israele deve essere cancellata dalla carta geografica».

Quanto mai opportuna, quindi, anche la decisione di non invitare né Ahmadinejad né il dittatore dello Zimbabwe Mugabe alla cena di martedì sera offerta ai leader mondiali dal presidente del Consiglio Berlusconi e dal segretario generale dell'Onu, Ban Ki-Moon.

Sorprendente il no esplicito della Germania all'ingresso dell'Italia nel gruppo 5 + 1 che negozia con Teheran sulla questione del nucleare. Tra l'altro, Berlino rappresenta il "+1" di quel gruppo e dunque, forse, non avrà l'ultima parola in capitolo.

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