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Monday, June 30, 2008

Mugabe potrebbe fare scuola in Africa

Per una Corea del Nord che viene riaccolta nella "comunità delle nazioni" - non perché non sia più un gigantesco gulag a cielo aperto, ma perché, come osserva 1972, «come tutti i presidenti a cui manca poco, Bush si è fatto inghiottire dall'ossessione di portare a casa un risultato diplomatico ad ogni costo» - c'è uno Zimbabwe che da quella comunità sembra uscire definitivamente, dopo che persino il segretario dell'Onu Ban Ki Moon ha dichiarato «illegittimo» il risultato delle elezioni farsa "vinte" da Mugabe. Una voce l'Onu la emette, quando si tratta dell'insignificante Zimbabwe...

Solo che dalla Corea del Nord alla Birmania, dal Darfur allo Zimbabwe, le dittature continuano indisturbate a mietere vittime e l'assenza di un concreto intervento esterno rimane la costante. Le democrazie occidentali mostrano di non aver ancora capito che permettendo che certe situazioni degenerino, per quanto distanti possano apparire, prima o poi, direttamente o indirettamente, mettono a repentaglio la loro stessa sicurezza e i loro stessi interessi, oltre che sacrificare la vita di milioni di essere umani.

Tra l'altro, farla passare liscia a Mugabe potrebbe essere di esempio negativo per gli altri stati africani. Nel senso che altri leader potrebbero essere tentati di rimanere al potere, o di conquistarlo, ricorrendo a metodi autoritari e alla violenza, sicuri di rimanere impuniti. Di subire al massimo qualche reprimenda, ma senza che né l'Onu, né l'Unione africana, né l'Ue, né gli Stati Uniti siano veramente intenzionati a fermarli. Ciò indebolirebbe le già poche e fragili "democrazie liberali" presenti in Africa.

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