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Wednesday, June 18, 2008

Italia adelante!

Italia ai Quarti, con merito, perché nell'arco delle tre partite ha fatto senz'altro più e meglio di Francia e Romania. Adesso, ovviamente, a sentire tv e a leggere i giornali siamo passati dalle stalle alle stelle. Non è così, altro che "notte perfetta".

La Nazionale ieri ha confermato tutte le sue carenze. Dobbiamo la vittoria con la Francia innanzitutto alla Francia stessa, che si è dimostrata davvero ben poca cosa in questa competizione. Tranne il talento ancora acerbo di Benzema e gli ultimi fuochi d'artificio di Henry; la dobbiamo alla prestazione maiuscola di alcuni singoli: De Rossi, Buffon e Pirlo su tutti, ma anche Cassano e la difesa. Toni c'è, ma sembra ormai entrato nella tipica psicologia dell'attaccante in crisi d'astinenza. Sa di esserlo, non si può dire che giochi male, è nel vivo dell'azione, tiene bene palla a fa salire la squadra, ma sul più bello è precipitoso, insicuro, e finisce con lo sbagliare gol che con maggiore convinzione avrebbe buttato dentro. Il problema è che in questi tornei le partite sono poche e non si può aspettarlo in eterno.

Tornando alla squadra, ci troviamo con il paradosso di una partita giocata bene dalla maggior parte degli azzurri individualmente, ma non collettivamente. Continuano a non segnare su azione, e non è un caso: un gol in mischia su calcio d'angolo (con la Romania); un rigore e un autogol su calcio di punizione da 35 metri (con la Francia) contro una squadra in dieci per 70 minuti. Ci stanno i momenti di difficoltà, perché i francesi non ci stavano a perdere e hanno dato tutto. Non è quello, è che non siamo in grado di sviluppare un gioco che ci permetta di segnare su azione. Ci sono questi lanci lunghi per Toni, che o di testa o arpionando il pallone con i suoi trampoli dovrebbe buttarla dentro.

Cassano è stato troppo "disciplinato", nel senso che da lui ci si aspetta un po più d'iniziativa, che entri in area saltando l'uomo. I centrocampisti non si inseriscono; nessuna triangolazione che penetri nella difesa avversaria palla a terra. Insomma, ci hanno tenuto in gioco le doti individuali e la forza di volontà, ma creiamo per lo più tanta confusione, sia davanti che dietro. Intendiamoci, la confusione si può rivelare positiva, nel senso che è imprevidibilità, e un paio di partite ai Mondiali scorsi le abbiamo vinte anche così, ma certo ci rende discontinui e anche imprevedibilmente fragili quando la partita non dovesse girare bene come ieri sera.

I nostri hanno comunque le qualità per esplodere in qualsiasi momento e battere chiunque. Ha ragione Van Basten, che di esperienza ne ha: «Dai Quarti si riparte da zero, tutto può accadere». Adesso c'è la Spagna. Squadra che spesso nelle partite a eliminazione diretta si scioglie come neve al sole dopo un girone dominato alla grande, e che comunque tende a giocare un buon calcio senza chiudersi, il che ci favorisce. Sempre ricordandoci che Toni non è un attaccante da contropiede, per quello serviva Pippo Inzaghi (e sarebbe servito comunque). Sapremo presto quanto il successo di stasera sia merito nostro o demerito dei francesi. Bisogna concludere, infatti, che nel cosiddetto "girone di ferro", dominato da una Olanda stellare (con 9 "riserve" batte la Romania di Mutu 2 a 0), Italia, Francia e Romania hanno tutte deluso, giocando molto al di sotto delle aspettative. Intanto, con le squalifiche di Pirlo e Gattuso credo proprio che Donadoni non potrà fare a meno di far giocare Aquilani. Adelante.

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