Pagine

Friday, October 15, 2010

La riforma che aspettiamo

Finalmente non più le tanto e a lungo contestate leggi "ad personam" (divenute un mantra senza più alcun senso). Il governo, secondo le indiscrezioni, avrebbe ormai pronte le linee guida di una riforma complessiva della giustizia e si preparerebbe a varare, in un Consiglio dei ministri che si terrà probabilmente entro la prossima settimana, i primi provvedimenti. Ieri il ministro guardasigilli Alfano le ha illustrate oralmente al presidente della Repubblica Napolitano. Separazione più netta tra magistrati inquirenti e giudicanti, con il conseguente sdoppiamento del Csm in due organismi, nei quali i magistrati non saranno più la maggioranza dei consiglieri ma solo un terzo; divieto per il Csm di esprimere pareri su questioni politiche; riforma, con attenuazione e rimodulazione, dell'obbligatorietà dell'azione penale; rafforzamento della responsabilità penale, civile e disciplinare dei magistrati; inappellabilità delle sentenze di assoluzione, che verrebbe questa volta introdotta nella Costituzione, dopo la bocciatura della legge Pecorella nella scorsa legislatura; maggiore autonomia della polizia giudiziaria dai pubblici ministeri. Novità allo studio anche per la Corte costituzionale, che non potrà più dichiarare l'incostituzionalità di una legge a maggioranza semplice, ma con il voto dei 2/3 dei suoi componenti.

Si tratta di punti che fanno tutti - o quasi - parte del programma del centrodestra sulla giustizia praticamente dalla sua nascita, nel 1994. Quindi poche storie dai finiani, che hanno sempre ribadito di voler mantenere fede al programma, guai a chi si mette di traverso.

1 comment:

Cachorro Quente said...

"Si tratta di punti che fanno tutti - o quasi - parte del programma del centrodestra sulla giustizia praticamente dalla sua nascita, nel 1994."

Ma è la mia faziosità a trovare questo periodo un tantino controproducente, ai limiti dell'umorismo involontario?

Il 1994.
Millenovecentonovantaquattro.
Per intenderci, i singoli prima in classifica dell'epoca erano "The Rythm of The Night" di Corona e "Come mai" degli 883.

La riforma della giustizia per il PDL da proposta elettorale è diventata mantra politichese e infine minaccia sempre più spuntata e nell'anno di nostro signore 2010 ha un po' il ruolo dell'"arma segreta" della Wermacht nella Germania del 1944... e ormai non ci crede più nessuno.

Nel frattempo Berlusconi dice che il problema "non è il governo, ma il PDL" in vista evidentemente di un repulisti in stile Mao Zedong geriatrico... già mi vedo Santanchè ministro degli interni e Bondi della cultura (ops...). Come cantavano i Monty Python, "Keep 'em laughing as you go".