Oltre 200 innocenti accusati senza fondamento in 14 anni di carriera, tra cui gli arrestati e poi prosciolti Corona e Vittorio Emanuele e l'accusato e poi prosciolto Sottile. Veri e propri casi da licenziamento, ma ovviamente la "cricca" dei magistrati l'ha sempre difeso. E' questo l'imbarazzante "record" del pm Woodcock, definito nel 2006 da Gianfranco Fini un pm «fantasioso», «un signore che in un Paese normale avrebbe già cambiato mestiere», e che invece ora ci riprova e si lancia in una spedizione punitiva contro il Giornale. Perquizioni, sequestri e iscrizione nel registro degli indagati di Sallusti e Porro.
E viene il sospetto che piuttosto che la Marcegaglia, Woodcock stia in realtà "tutelando" se stesso. Guarda caso proprio due settimane fa, dopo l'ennesimo proscioglimento eccellente dalle sue accuse, quello di Vittorio Emanuele di Savoia, il Giornale pubblicava questo documentato articolo sui fallimenti del pm Woodcock . La rappresaglia, a quanto pare, non si è fatta attendere.
Vediamo ora quanti e quali paladini della libertà di stampa grideranno la loro indignazione per questo vile attacco, per quella che a tutti gli effetti, grazie alla solita interpretazione cavillosa del codice e al solito uso "a strascico" delle intercettazioni, assume tutte le sembianze di una censura preventiva, di una intimidazione. Il Giornale stesso l'aveva anticipato alcuni giorni fa ("Ci intercettano") ed è davvero intollerabile in una democrazia che la stampa venga "spiata". Le conversazioni e gli sms dei due giornalisti, infatti, sono finiti all'attenzione degli inquirenti nell'ambito di intercettazioni disposte dall'autorità giudiziaria per tutt'altra inchiesta. Ma ormai si sa, è fin troppo evidente, che le inchieste vengono aperte sulla base di quali personaggi influenti puoi arrivare ad intercettare (e intanto il ddl intercettazioni è stato annacquato e poi affossato, tante grazie presidente della Camera!).
Le inchieste scomode - ammesso che fosse effettivamente in corso un'inchiesta sulla Marcegaglia da parte della redazione del Giornale - su personaggi anche solo un pizzico critici con il governo, diventano "dossieraggio". Berlusconi è l'unico "toccabile" dalla stampa, chi si schiera contro di lui o lo critica diventa immediatamente "intoccabile", gode di coperture mediatiche e giudiziarie altrimenti inimmaginabili (come dimostra il caso Montecarlo) e se qualcuno si dovesse azzardare, ecco che lo si fa diventare un martire del "dossieraggio".
6 comments:
Ma sopratutto: che caspio c'entra la procura di Napoli con Milano (sede del Giornale) o Mantova (maison Marcegaglia)??
A quanto pare, indagavano su opere pubbliche da realizzare nel napoletano e imprese riconducibili alla Marcegaglia (ripeto, a quanto pare). Intercettando intercettando sono finiti a Sallusti e Porro, il cui giornale guarda caso solo pochi giorni fa pubblicava un articolo sulle cantonate di Woodcock. Bah!
premetto che tendenzialmente considero il giornale carta straccia ma questa storia mi pare che non stia in piedi, esiste il reato di dossieraggio?
o se il reato è per presunte minacce senza una qualche denuncia da parte della vittima ha senso fare delle indagini?
Accidenti, evidentemente Woodcock dispone dei 3 Precon di "Minority Report": Arresto del crimine ancor prima che venga messo in atto!
-Luca-
Altro che obbligatorietà, siamo nella totale discrezionalità dell'azione penale. Non mi si venga a dire che con tutto quel che accade a Napoli ogni giorno, non vi fossero ipotesi di reato ben più urgenti su cui indagare!
I PM italiani nei fatti sono del tutto assimilabili ai prosecutors made in USA: lanciano campagne, fanno proclami, si atteggiano a sceriffi moralizzatori,indagano sui propri futuri avversari in vista di una carriera politica(vedi quel PM osceno delle Puglie candidato alle regionali per l'IDV,e che nemmeno nomino, tale è il vomito che mi produce) il tutto ovviamente nascondendosi dietro l'obbligatorietà dell'azione penale. A chiacchiere dicono di schifare il sistema giudiziario americano, perchè là un PM che fosse cialtrone come Woodcock avrebbe chiuso già da un pezzo la propria carriera, nessuno infatti aprirebbe un fascicolo o andrebbe in dibattimento con queste buffonate messe in piedi a carico dei contribuenti. Là la parola libertà si sposa con responsabilità, qui l'indipendenza della magistratura significa una cosa sola : facciamo quel c. che ci pare, ci siamo autoblindati e ci facciamo giudicare da gente eletta da noi,il CSM. Solo una poveretta come la direttrice dell'Unità può sbavare per una categoria che rappresenta fra quanto c'è di peggio in Italia,e bene ha fatto Bordin stamane a ricordare i carnefici togati di Tortora.
Pietosa la Marcecaglia,inetta presidente di Confindustria, capace solo di battere cassa, piccola donna di potere che si muove goffamente nell'ambiente partitocratico italico(almeno i suoi predecessori un po'di mestiere lo avevano in queste cose)telefondando "preventivamente" al pompiere di turno Fedele Confalonieri; al solito indecente Johnny Riotta, alfiere immaginario della libertà di stampa, un esempio della quale é stato l'avvertimento preventivo ai direttori delle testate amiche e meno amiche sul silenzio da tenere in merito all'evasione fiscale del suo padrone Gianni Agnelli, il quale pure da morto continua ad appestare l'aria.
Post a Comment