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Friday, October 22, 2010

Napolitano ricorda male ma ha ragione

Nella sua lettera al presidente della Commissione Affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini, il presidente Napolitano ricorda male quando afferma che il Lodo Alfano da lui stesso promulgato nel 2008, e poi bocciato dalla Consulta, non prevedesse la sospensione dei processi anche per il presidente della Repubblica. La prevedeva. Detto questo, le sue «profonde perplessità» sono fondate. Il problema, infatti, non sarebbe l'estensione in sé anche al capo dello Stato dello scudo per i reati extrafunzionali, prevista anche dal precedente lodo, ma che a deliberare la sospensione dei processi sia il Parlamento a maggioranza, come prevede la nuova versione, questa volta costituzionale, del lodo. Anche il primo Lodo Alfano, la legge ordinaria n. 124 del 23 luglio 2008, promulgata da Napolitano e poi bocciata dalla Consulta, estendeva infatti la sospensione dei processi al capo dello Stato, ma contrariamente all'attuale lodo costituzionale, non prevedeva una deliberazione del Parlamento:
«Salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualità di Presidente della Repubblica, di Presidente del Senato della Repubblica, di Presidente della Camera dei deputati e di Presidente del Consiglio dei ministri sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione».
Subordinare, invece, la sospensione dei processi a carico sia del premier sia del capo dello Stato ad una deliberazione parlamentare a maggioranza significa di fatto individuare - erroneamente - per le due cariche una medesima legittimazione. Ma se è giusto ribadire la dipendenza del premier dalla maggioranza parlamentare, così non può essere per il capo dello Stato, che una volta eletto non può subire un potenziale condizionamento di parte, perché ne verrebbe indebolito il suo ruolo di garanzia. Complimenti vivissimi a chi ha scritto quel pastrocchio. Rimango favorevole alla sospensione dei processi anche per il presidente della Repubblica, perché è bene scriverlo esplicitamente sulla Carta anziché affidarsi ad una prassi inaugurata da Scalfaro, ma dev'essere automatica, non sottoposta al voto del Parlamento, come invece è giusto che sia per il premier.

1 comment:

Anonymous said...

tutto questo ciarlare , da parte di Napolitano non ha alcun senso
.
si lamenta del fatto che la proposta di lodo alfano sia contro un articolo della costituzione ...
.
MA VA' .....ha scoperto l'acqua calda .
lo sappiamo che va contro la costituzione
PROPRIO PER QUESTO E' UNA LEGGE DI MODIFICA COSTITUZIONALE.