Quando l'ex ministro leghista ammette che la legge elettorale è una «porcata» fatta per danneggiare la sinistra, che va subito cambiata, che se ne vergogna ma è giusto che i cittadini lo sappiano per giudicarlo;
quando spiega che tutto sommato Milosevic e Saddam erano gli unici in grado di governare i loro popoli, ancora immaturi per la democrazia, esprimendo così ciò che molti in cuor loro pensano ma non hanno il coraggio di dire - o hanno il pudore di non dire;
quando osserva che dopo le parole del cardinale Ruini è evidente che il cristiano votando a sinistra si schiera «dalla parte del peccato e del demonio».
Calderoli, essendo persona semplice ma non stupida, non perde tempo a sottilizzare. Che la Chiesa si sia schierata «sui contenuti e non sui partiti» che differenza fa? Non si fanno nomi e cognomi, ma l'identikit tracciato da Ruini è fin troppo preciso. Calderoli s'è fatto bene i suoi calcoli e aiuta anche noi a farceli. Da una parte un centrodestra compatto sui «contenuti irrinunciabili», dall'altra una sinistra che se proprio volete votarla mi raccomando di non andare più in là di Margherita e Udeur. L'ex ministro leghista ha capito meglio di molta parte della sinistra, e di molti editorialisti, che il messaggio della Cei è una vera e propria dichiarazione di voto. Altro che meno male, nessuna ingerenza, come abbiamo letto su il Riformista. Non s'illudano i Ds, con la loro patetica rincorsa alle sottane ruiniane, di muovere a compassione qualche alto prelato nelle stanze vaticane.
Questa è l'importanza di Calderoli. A sinistra dovrebbero ascoltarlo di più, ha il dono della semplicità. Quando la politica vi sembra complicata, prestategli ascolto e saprete come orientarvi.
1 comment:
splendida analisi!
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