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Wednesday, March 01, 2006

Spesa pubblica spesa pubblica spesa pubblica

Mi è capitato d'incrociare, appena rientrato a casa, qualche schermata di Ballarò, ieri sera. Uno spettacolo penoso. Noi stiamo qui, mi sono detto, a tentare di ragionare su come questo paese andrebbe fatto ripartire, discutiamo, ci accaloriamo, ci dividiamo. E poi ci tocca assistere a certi spettacoli che fanno davvero temere il peggio: questo paese non ce la farà.

Le due coalizioni fanno a gara a chi promette più spesa pubblica. Una offre cento? L'altra subito rilancia a mille. Tutto gratis agli ultrasettantenni, bonus bebè a mille o duemilacinquecento euro, più asili per tutti e gratis. Eccetera eccetera per i mille rivoli di spesa.

Non se ne può più. Il paese è fermo, risorse da redistribuire non ce ne sono, e tutte queste promesse di puro assistenzialismo, ammesso che siano mantenute, peseranno su un deficit già disastrato. Il tema dovrebbe essere come far ripartire l'economia, come creare benessere, opportunità, mobilità sociale, e invece le due coalizioni che si affronteranno il 9 aprile si battono a chi s'inventa la misura assistenziale più premiante in termini di voti. L'obiettivo di una politica economica dovrebbe essere invece favorire le condizioni migliori per cui il cittadino si procuri da sé le risorse necessarie ai propri bisogni.

Prendiamo un paio d'esempi, ma davvero, su questo, non c'è differenza fra gli uni e gli altri. Il bonus bebè. Ma davvero qualcuno crede che una coppia decida se avere o no un figlio sulla base dei mille o dei duemilacinquecento euro? A prescindere dall'entità della cifra, comunque il sussidio di natalità prima o poi si esaurisce e rimane un figlio da crescere. Come? Probabilmente la nostra coppia deciderà di mettere al mondo un figlio se e quando avvertirà di vivere in una società in crescita, che crea benessere, nella quale le opportunità e le libertà individuali si ampliano, e il lavoro offre delle prospettive di gratificazione e guadagno a seconda del proprio merito.

Se invece tutto ristagna è difficile che un sussidio possa fare la differenza. Quale cifra, e per quanti anni, può bastare a far dimenticare il declino economico e sociale? Perché non facciamo figli? C'entra forse che finiamo gli studi fra i 28 e 30 anni? C'entrano affitti e mutui alle stelle e banche che non finanziano le idee? Gli sprechi e i privilegi corporativi? Siamo sempre lì: Education Education Education, crescita economica, un'elevata mobilità sociale (quindi con relativa facilità a intraprendere un proprio percorso individuale e di coppia), servizi sociali di qualità (non solo statali), creano il contesto, la disponibilità d'animo e le premesse economiche che incentivano la natalità. «Possiamo creare delle opportunità, ma non possiamo gestire le vite o gli affari delle persone», sostiene un certo Tony Blair.

La carta oro per gli ultrasettantenni. Praticamente gratis cinema, treni, bus e non so quant'altro. Premesso che agli anziani indigenti non serve andare al cinema ma un aumento di pensione, e che quelli che se la passano bene il cinema possono pagarselo, trovo scandaloso, davvero immorale - vi sembrerò cinico, ma lasciatemi spiegare - che un qualsiasi governo continui a investire denaro pubblico su generazioni (dai 50 ai 70 anni diciamo) che da questo paese hanno avuto, si sono prese, tutto e di più. Da questo paese le classi dirigenti che si sono scelte hanno drenato il massimo a loro beneficio, lasciando il conto scoperto.

E' una responsabilità politica – ed è il caso di dirlo, morale – delle più gravi. Non hanno assolto uno dei principali compiti della leadership di un paese: immaginare, programmare, non ipotecare il futuro dei suoi figli. Invece, attingendo a piene mani alla spesa pubblica, hanno garantito per sé un tenore di vita al di sopra delle possibilità reali, scaricando sulle spalle delle generazioni future l'onere dei debiti contratti. La crisi del sistema pensionistico è emblematica del carattere generazionale della questione sociale. Invece di carte oro, investire per la formazione, la ricerca, l'innovazione, i nuovi ammortizzatori sociali, i prestiti d'onore per i meritevoli, per far uscire i giovani dalla famiglia...

Capitolo Boselli (Rosa nel Pugno). Che dire? Disarmante. Quando l'ho sentito polemizzare con Giuliano Cazzola che difendeva la riforma Biagi e la riforma Moratti, le uniche due riforme di questo governo certo da migliorare ma autorevolmente ritenute valide da istituzioni e commentatori europei, ho spento la tv e me ne sono andato. Che figura che ci ha fatto fare, tanto lavoro sprecato in quei pochi, preziosissimi minuti.

13 comments:

Abr said...

Concordo sulla qualità mediocre dei politicanti e del dibattito, che fa il paio con la qualità mediocre della gente e della loro mentalità. Ballarò. assieme al Grande Fratello - per me osceni uguali sono e difatti non li guardo - ne è il sintomo.

C'è però un però - so' tutti uguali, dici, destra e sinistra, tutti illiberali. Mi sa tanto da giustificazione a posteriori della scelta pannelliana di portare acqua al mulino della peggior sinistra planetaria.
Nossignore,non credo proprio che sono uguali. In economia fanno tutti i mega-popolari centristi ora, ma poi chi si concerterà coi sindacati? E le grandi opere? E in politica estera? I due schieramenti non mi paiono esattamente eguali ...

In sintesi, mi verrebbe da dirti : "il pezzo di colore t'è riuscito"
ma ora discutiamo di cose serie ...
;-)
ciao, Abr

Anonymous said...

Bel post Fede!
Un saluto, Tommaso
http://inoz.ilcannocchiale.it

amal said...

Anche a me ieri sera sono bastati 5 minuti di Ballarò..e ho dovuto perfino abbassare il volume della Tele, dal quanto si urlavano dietro. Vergogna!

Anonymous said...

JimMomo:

"Capitolo Boselli (Rosa nel Pugno). Che dire? Disarmante. Quando l'ho sentito polemizzare con Giuliano Cazzola che difendeva la riforma Biagi e la riforma Moratti, le uniche due riforme di questo governo certo da migliorare ma autorevolmente ritenute valide da istituzioni e commentatori europei, ho spento la tv e me ne sono andato. Che figura che ci ha fatto fare, tanto lavoro sprecato in quei pochi, preziosissimi minuti."

Patrizia:
Trovo che più disarmante di Boselli, sia chi ha solo pensato che potesse essere diversamente.
Consiglio inutile ( dato il modo con cui vi fate tornare sempre i conti):
accendere la testa invece di spegnere la tv?
magari è meglio, se non altro aiuta a conservare quel minimo di autostima che ogni individuo pensante dovrebbe avere cara.

JimMomo said...

Cara Patrizia, sono contento che ti preoccupi per la mia autostima, ma ti assicuro che non è al di sotto dei livelli di guardia.

Boselli da quando c'è la Rosa nel Pugno ha fatto passi avanti coraggiosi come nessuno mai a sinistra. Se incappa in scivoloni televisivi occorre farglielo notare.

Anonymous said...

risposta prevedibile, avrei potuto scrivergliela io. guardi che però il post l'ha scritto lei, non io.
solo uno scivolone televisivo?
mi sembrava che lei contestasse il merito. ma che vuole, io oltre ad avere un'idea sbagliata di autostima, da qualche tempo probabilmente non capisco più neppure l'italiano.

Anonymous said...

Jim, se posso romperle le scatole ancora una volta....
QUESTO E' IL JIMMOMO CHE PREFERISCO!

Liberale e liberista convinto, finalmente, senza se e senza ma, critico anche con la Rosa nel Pugno (la si potrebbe definire come hanno fatto altri con simpatiche storpiature, ma eviterò).
Purtroppo la verità è che in campagna elettorale si rincorre il consenso in modo demagogico e populista. In questo sì, è vero, sono (quasi) tutti uguali.
Ciò che poi cambierà sarà il modo di agire: facciamo un esempio?

Politica fiscale Governo Prodi (1996-1999): istituzione Irap, eurotassa.
Politica fiscale Governo Berlusconi: riforma aliquote Ires (33% per le società, invece che 36%), riforma aliquote Irpef (per poco che sia sono più basse), No Tax Area.
Ecco, a prescindere da alcune dichiarazioni, che, ripeto, in campagna elettorale vennao prese con le pinze, ciò che conta è la strada avviata e quella che si vuole percorrere. E, con tutto l'impegno che ci si può mettere, far diventare liberista la sinistra italiana mi sembra francamente impossibile.

Anonymous said...

nicola, solo per puntualizzare, dimentichi l'obiettivo che si e' dato il governo Prodi all'inizio del suo mandato e che ha brillantemente raggiunto: il risanamento economico e l'entrata in Europa. Tra le altre cose l'eurotassa e' stata pure restituita. Mentre per quanto riguarda l'IRAP... non si tratta di una nuova tassa ma della riorganizzazione di decine di imposte preesistenti... e neppure Berlusconi che ne aveva fatto un cavallo di battaglia l'ha eliminata... per il resto credo tu abbia ragione. Difficile far diventare liberista la sinistra ma il problema e' che il liberismo oggi e' la bandiera di un governo che ha fatto scelte completamente di taglio opposto, ignorando questioni quali liberalizzazioni di ordini e professioni, soluzione dei monopoli privati.

Anonymous said...

Da Boselli nessuna sorpresa, solo conferme. E il bello addavenì dopo le elezioni. Vedrai che spasso... :(

JimMomo said...

Riguardo al sogno dei radicali con il centrodestra, è avvilente dover ricordare che Pannella ha bussato per dieci anni alla CdL, l'ultima volta meno d'un anno fa.

Il fatto che Berlusconi non abbia voluto/saputo volere i radicali è di per sé significativo. Come del resto il fatto che neanche i radicali senza "l'antipatico Pannella" stiano ricevendo grandi accoglienze.

Sono scelte, di Berlusconi innanzitutto, legittime, ma non si può capovolgere la realtà.

Anonymous said...

Il canone Rai è anacronistico.
Se la rai è un servizio pubblico sia messo a carico della fiscalità generale.
Berlusconi promette di non farmelo più pagare.
Unione fai qualcosa: inserisci una riga, una sola, a pagina 265 perchè ... cavolo io ne ho più di settanta.
tra disappunto ... e disincanto

salvio said...

Ho il sospetto che Berlusconi abbia cominciato a voler radicali nel centro destra solo quando RI ha scelto di formare la RNP apparentandosi col csx. Togli uno 0,3% di qua, uno 0,3% di là...

Anonymous said...

Riguardo la Riforma Moratti.Parlate con qualche operatore scolastico,che vive la Moratti sulla sua pelle e sentite cosa ne pensa!
Un risultato sicuro c'é!L'assunzione di 23.000 insegnanti di Religione,nella scuola Pubblica,a tempo indeterminato,con un costo per lo Stato di 200 milioni di Euro.I suddetti sono nominati dal Vescovo,ma pagati con soldi pubblici.
Scusate,ma la Costituzione,non diceva"Senza oneri per lo Stato?".
Naturalmente,questo era un atto dovuto per il sostegno alla campagna elettorale del 2001 al Polo.