Un governo oltre gli schieramenti
Non è una sorpresa. Sarkozy l'aveva annunciato in campagna elettorale. Il governo che ha nominato oggi è una squadra fatta innanzitutto di uomini e donne che condividono un progetto, anche oltre gli schieramenti, ma senza bisogno di operazioni centriste e proporzionaliste alla Bayrou. Una compagine che riunisce insieme teste dalle diverse origini culturali e politiche.
Ha dimezzato il numero dei dicasteri, quindici in tutto, di cui sette affidati a donne.
A una figura di spicco della sinistra francese va addirittura il Ministero degli Esteri: l'ex ministro della Sanità socialista, Bernard Kouchner, tra i fondatori dell'associazione Medici senza Frontiere, un antitotalitario, attivista dei diritti umani e convinto sostenitore del "diritto di ingerenza" umanitaria e democratica.
A un "centrista" la Difesa: Hervé Morin prende il posto di Michèle Alliot-Marie, che passa all'Interno. Al Ministero della Giustizia Rachida Dati, giudice, figlia di immigrati maghrebini. Alain Juppé, ex primo ministro, sarà il numero due dell'Esecutivo e alla testa di un superministero che accorpa le deleghe di ambiente, sviluppo sostenibile, energia e trasporti.
Se a un "radicale di sinistra" sono stati affidati gli Affari Esteri, a un "radicale di destra" un altro posto chiave: l'economia e l'occupazione. Si tratta di Jean-Louis Borloo, co-presidente del Partito radicale, di cui ho parlato su L'Opinione.
Alla lista dei ministri si aggiunge la nomina di un Alto Commissario per la Solidarietà attiva contro la povertà: Martin Hirsch, presidente di Emmaus-France, l'organizzazione di aiuto ai poveri fondata da un personaggio di cui Pannella è entusiasta ammiratore: nientedimeno che l'Abbé Pierre.
2 comments:
Squadra d'impatto e felice per le novità inserite. Purtroppo, come temevo, è presente anche Christine Boutin, in qualità di ministro per la Coesione sociale. Sessantatre anni, fervente cattolica, e' una della maggiori oppositrici alla unioni omossessuali. Speriamo che Sarkozy si imponga...
P.S. Per fortuna, alla Sanità va Roselyne Bachelot, femminista incallita, ex ministro dell'Ambiente, nel 1991 l'unica deputata conservatrice a schierarsi per una legge che riconosca le unioni tra omosessuali.
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