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Friday, September 24, 2010

Alle comiche finiane/2

Lasciatemi dire, la ricostruzione di Bocchino ad Annozero, con tanto di agenti italiani, libici e russi, tutti a Saint Lucia a cercare di incastrare Fini, con l'aiuto di un certo Lavitola, e di un'agenzia di stampa, Il Velino, e gli articoli di oggi della Sarzanini e del "commissario Davanzoni" (che tra l'altro indicano in Capezzone il «proprietario» del Velino, mentre ha venduto la quota - di minoranza - che aveva, la primavera scorsa, e sarebbe stato facile accertarlo); ebbene, tutta questa ricostruzione (che Bordin questa mattina ha sintetizzato magnificamente «a metà tra un romanzo di Ken Follett e un film della Pantera rosa») mi conferma, almeno personalmente, che i finiani stanno alla frutta, alla disperazione. Brancolano nel buio. Se pensano che dietro alla presunta patacca ci sia "Il Velino", Vittorugo Mangiavillani, allora sono alla frutta. Ci sarà da ridere, diceva Fini da Mentana. No, caro presidente, già stiamo ridendo.

E questo a prescindere dall'autenticità o meno della lettera del ministro della Giustizia di Saint Lucia che attribuisce al "cognato" di Fini, Giancarlo Tulliani, la titolarità delle società off-shore acquirenti dell'immobile ex An di Montecarlo. Non ho alcun elemento per affermare che sia vera o falsa, ma è bene mettersi d'accordo subito su alcuni criteri fondamentali: se si dimostrerà un falso, allora siamo di fronte a qualcosa che si può chiamare "dossieraggio"; ma se è vera (e contattato dal Fatto quotidiano, il ministro ha detto: «E' vera»), bisognerà finirla con queste accuse e cominciare a parlare di scoop giornalistico, indipendentemente dalle fonti. Tra l'altro, siccome conosco l'agenzia e il giornalista di cui si parla, e ai quali si attribuisce un ruolo abnorme e surreale in questa vicenda, questo mi dà personalmente la misura delle cazzate che tutti i giorni - senza poter esserne avvertito come stavolta - scrivono certi giornalisti di certi giornali e su cui ruota tutto il dibattito politico. Il mondo politico e giornalistico di questo Paese è letteralmente impazzito, rincoglionito, tutti che giriamo come criceti in una ruota.

In questa vicenda fin qui poco chiara ci sono tuttavia alcuni punti fermi. Primo, Fini nel 2008 ha svenduto una casa del suo partito ad una società off-shore, ad un prezzo da lui definito congruo: 300 mila euro. Ora, a prescindere da valori fiscali e catastali, il presidente della Camera dovrebbe andarlo a spiegare a chi con enormi sacrifici compra a quel prezzo un modesto appartamento a Centocelle, Quarticciolo, Tor Bella Monaca, per rimanere nella periferia romana. A questo punto, sono tutti dei deficienti, se non se lo sono andati a comprare a Montecarlo? Secondo, lo svende a una società off-shore di uno dei Paesi su tutte le black-list anti-riciclaggio dei Paesi occidentali (come ha avuto la faccia tosta di ricordare Flavia Perina), con il rischio concreto che dietro ci siano come minimo evasori fiscali, se non la mafia stessa. Terzo, altro che "killeraggio" e "regime". E' evidente che la magistratura sta dimostrando totale disinteresse nelle indagini, al contrario dello zelo dimostrato in altre vicende. Di solito, sui giornali leggiamo anticipazioni di indagini, se non stralci di verbali; qui, stranamente, i giornali sono avanti e la Procura di Roma non riesce neanche a farsi mandare banali documenti dal Principato di Monaco. E quotidiani come Corriere e Repubblica, se si fosse trattato di Berlusconi o di qualcuno a lui vicino, c'è da scommettere che non avrebbero smesso di titolare fino alle dimissioni: "Tizio svende casa alla Mafia".

UPDATE ore 13:47 - Ecco la risposta di Mangiavillani alla Sarzanini:
«Le colleghe e i colleghi che hanno avuto l'amabile sensibilità di coinvolgermi, a prescindere, nello scontro fra Italo Bocchino e i giornali che da mesi indagano sulla vicenda legata alla casa di Montecarlo, dovrebbero indicarmi tempi e luoghi nei quali si sarebbe consumata la mia "amicizia" con il signor Pio Pompa. E ciò perché come ben sa anche qualche brillante signora, gaia frequentatrice di "certi ambienti", chi trova "certi amici" trova un tesoro e un'ottima tribuna dalla quale propalare affari e notizie preconfezionate».
UPDATE ore 18:44 - St. Lucia ha confermato ufficialmente l'autenticità del documento. Domani Fini esporrà in un video la sua verità. A prescindere dal merito del caso Montecarlo e dalle dimissioni (che io continuo a ritenere doverose per l'incompatibilità del suo ruolo politico con la carica di presidente della Camera), a questo punto però Fini e finiani almeno una cosa dovrebbero farla: chiedere scusa ai giornalisti, ai servizi e a Berlusconi per le accuse di "dossieraggio". Solo questo, almeno questo. E forse qualcuno dovrebbe scusarsi anche con St. Lucia, su cui è stata fatta fin troppa ironia. Non conosco questa piccola isola caraibica, ma dai minimi indicatori istituzionali ed economici non mi pare un "Bananas" qualsiasi. Certo, se poi la teoria è "Berlusconi tanto si compra tutti", allora si può sostenere davvero di tutto...

9 comments:

JimMomo said...

Non si accettano commenti non attinenti al post, insultanti o gratuitamente provocatori ad insindacabile giudizio del titolare del blog. Non è un forum, dove ognuno passa e lascia la sua pisciatina, ma un sito personale che ospita commenti e opinioni dei lettori, ai quali si richiede educazione.

Anonymous said...

modestamente a me non importa se la società acquirente dell'immobile di montecarlo fosse o meno riconducibile al signor tulliani.
questo al massimo è qualche cosa in più.
già allo stato degli atti, l'affaire monegasco dimostra che le accuse - su legalità e autoritarismo - lanciate da fini contro berlusconi sono ipocrite.
in merito alla questione legalità, si può osservare che la sola cessione a società off shore, la cui compagine sociale non è identificabile, come anche evidenziato da lei, si pone in modo antitetico rispetto alla condotta specchiata che il presidente della camera richiede per un politico.
inoltre, la cessione "sotto banco" e la successiva negazione di ogni risposta in merito al valore attribuito all'immobile, dimostrano l'atteggiamento "monarchico" dell'onorevole fini in relazione al partito del quale era presidente (cui dovrebbe fornire tutte le spiegazioni necessarie).
in conclusione, spesso chi contesta berlusconi sul piano morale non è che sia poi così diverso da lui.

raf

Jean Lafitte said...

non è un forum ok. però l'articolo omette di dire cose e dice pure alcune cose false.

Anonymous said...

raf, sinceramente è il giornale di famiglia che ha tirato fuori la cosa.
l'immoralità sta, ad esempio, nel candidare cammorristi e nel fottere montagne di soldi pubblici.
fini lo sapeva prima e lo sa adesso di come è fatto berlusconi.

ma è ancora più ipocrita che il re delle società off-shore, nella persona del presidente del consiglio, blocchi il paese per un regolamento di conti all'interno della maggioranza su un tema come questo.

a casa

Bella Vedova said...

scrive Jim Momo
"ma è bene mettersi d'accordo subito su alcuni criteri fondamentali: se si dimostrerà un falso, allora siamo di fronte a qualcosa che si può chiamare "dossieraggio";

non necessariamente: un tentativo così maldestro e "dalle gambe corte" potrebbe essere stato tranquillamente confezionato da membri che ruotano intorno all'entourage di Fini con lo scopo di squalificare l'intera operazione verità che meritoriamente Libero ed il Giornale portano avanti. A meno che tu non intenda che il dossier possa provenire da molte direzioni, Fini compreso, nel qual caso la mia obiezione cade.

Anonymous said...

Sì però questo scontro fratricida all'interno della destra non cambia di una virgola il fatto che Berlusconi, con o senza Fini, non è che si sia dato da fare un granché per le liberalizzare e migliorare l'Italia, il paese resta quel mostro clientelare che è sempre stato, e non c'è destra, sinistra o centro che tenga, il paese marcisce, in ogni caso. Per concentrarsi sulle piccole miserie dei leader si perde di vista la crescita, e anche un Feltri e un Capezzone qualsiasi finiscono per diventare l'immagine speculare di Travaglio e del dipietrismo. Facendoci i dispetti allo specchio non si cambia il paese, ci perdiamo tutti e nessuno ne guadagna, sarebbe ora di crescere.

(anonimo lombardo)

Anonymous said...

Punti fermi?
Non hai la minima idea di quanto vale quell'appartamento. Un appartamento che se ne stava li da 8 anni senza compratori viene svenduto?
I servizi segreti italiani a santa lucia che ci stavano a fare?
Da quando in qua un paradiso fiscale si mette a spifferare in giro i segreti in questo modo? Dai su.
Senza contare la parte più ridicola... vogliamo parlare di società offshore? Andiamo a vedere cosa combina berlusconi e le sue aziende con le società offshore?
Senza contare le deliranti insinuazioni sulla magistratura comunista.
Come sei caduto in basso.

Anonymous said...

e si .....qualcuno si scorda sempre che esiste una LOGGIA MASSONICA chiamata MAGISTRATURA DEMOCRATICA.
da cui si pesca per scegliere i candidati politici del PARTITO DEMOCRATICO .
che avrà pure cambiato nome ogni due anni ma resta sempre il PARTITO COMUNISTA ITALIANO .

Giovanni Agretti said...

Se uno crede che un appartamento da 300mila euro a Montecarlo rimanga invenduto per 8 anni, ha tutto il diritto di essere finiano. La realtà è che a quel prezzo manca oltre un milione di euro del suo effettivo valore e qualcuno se lo è intascato. Dimmi chi lo ha comprato da Tulliani e ti dirò chi se lo è intescato...