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Thursday, September 02, 2010

Mayday, c'è un "panama" fuori controllo

Un altro tackle politico di Napolitano passa senza batter ciglio, con il governo che non ha alcun interesse - e fa bene - a polemizzare o a dare l'impressione di sentirsi toccato, e l'opposizione che si associa alle ultime parole del capo dello Stato. Il quale negli ultimi giorni e settimane, leggiadro col suo bel "panama", ci ha avvertito che «serve una seria politica industriale», lasciando quindi intendere che per quanto lo riguarda non c'è; ci ha fatto sapere che non vuole fare previsioni, ma «si va verso una evoluzione più benigna» della situazione politica; ci ha fatto notare sarcasticamente, e con un pizzico di malcelata soddisfazione, visto che di mezzo c'è anche il suo zampino, che la legge sulle intercettazioni è finita su un «binario morto» (con buona pace del corretto funzionamento delle Camere, evidentemente non più un valore istituzionale); anticipando di non avere intenzione di sciogliere subito le Camere in caso di crisi, e di voler verificare se esistano altre maggioranze in Parlamento, Napolitano ha di fatto offerto una sponda a quanti - dall'interno e dall'esterno - lavorano per destabilizzare la maggioranza e il governo.

Non mi interessa il merito delle questioni su cui è con straordinaria puntualità intervenuto (il ddl intercettazioni, per esempio, non è certo meritevole di difese nel merito), bensì la legittimità costituzionale di tali interventi, che condizionano il dibattito politico, spesso non contribuendo certo a rasserenare clima, ma quel che è più grave il processo legislativo, e che offrono il destro ai tentativi (da parte delle forze politiche legittimi) di destabilizzare la maggioranza e il governo, mentre al contrario compito del presidente sarebbe semmai garantire un sereno e corretto svolgimento del dibattito politico e dell'azione di tutte le istituzioni, governo compreso.

Il presidente non può intervenire sul processo legislativo, se non - a legge approvata - rinviandola alle Camere, e tanto meno sulla calendarizzazione dei provvedimenti, come ha fatto invece sul ddl intercettazioni e come torna a fare oggi, ripetendo ogni giorno che la politica deve occuparsi di economia (come se finora non se ne fosse occupata ed esprimendo implicitamente un giudizio negativo sulla manovra di luglio). Può aver ragione, ma non spetta a lui "indirizzare" l'azione dell'esecutivo e del legislativo. Di certo non può anticipare né in via riservata, né avvalendosi dei giornali compiacenti, il suo giudizio sui testi in discussione, usando la controfirma presidenziale come un potere di ricatto per influenzarne i contenuti.

Anche se non penso che queste siano le reali intenzioni di Napolitano, quanti sperano in un ribaltone e in un governo tecnico o di transizione per rimandare il ritorno alle urne, sono autorizzati da questi interventi a speculare su un governo "del presidente", cioè su iniziativa del Colle, con un programma e un calendario garantiti dal Colle. Tutti questi comportamenti mi confermano una sensazione che ho da tempo: quando al governo c'è Berlusconi, ci troviamo di fatto in una Repubblica semipresidenziale, con il presidente che pretende di intervenire nella politica attiva ed esercitare a volte persino un potere di indirizzo. Solo che al contrario che in Francia, la maggioranza uscita dalle urne è posta sotto la tutela di un presidente eletto indirettamente e dalla legislatura precedente, mentre di fronte a un governo di centrosinistra, il presidente ritorna ad essere un tranquillo notaio.

4 comments:

Anonymous said...

"non è la stessa cosa"


io ero tzunami

Jean Lafitte said...

il presidente della repubblica è il guardiano della costituzione. se è solo un notaio quando al governo c'è il centrosinistra è perchè quando al governo c'è il centrosinistra non ci sono pericoli di derive autoritarie.

JL

Anonymous said...

la legittimità costituzionale di tali interventi"
già, la costituzione non prevede diritto di parola per il presidente della repubblica.
Punzi è grottesco che uno che sostiene Berlusconi venga a parlare di costituzionalità... siamo seri.

JimMomo said...

Gli ultimi due commenti sono stati cancellati perché contenevano insulti. Chi commenta in modo anonimo, è pregato di non pretendere da altri la serietà che non ha lui per primo.