L'intervista a Milinkevich prima del voto
Ore 23,12
Circa 7 mila dimostranti in piazza d'Ottobre, a Minsk, in questo momento, secondo quanto riporta Charter 97. Milinkevich e sua moglie hanno fatto sapere che trascorreranno la notte in tenda insieme ai partecipanti al presidio democratico. Le tende sono al momento 25. Il canale satellitare EuroNews sta trasmettendo dalla piazza e nei servizi si osserva che per ora solo Mosca e Teheran hanno riconosciuto la vittoria di Lukashenko. Ha da poco preso la parola un osservatore indipendente russo che ha criticato Putin e la folla ha scandito le parole "Putin vergogna". In piazza si ascoltano suonare rock band bielorusse e recitare poesie di Bahdanovich e Kupala, mentre sventolano bandiere nazionali, dell'Unione europea e del movimento giovanile Zubr. Tutto tranquillo per ora, l'atmosfera è festosa.
Ore 19,30
Alle migliaia di persone, circa 5 mila secondo Charter 97, tornate stasera ad affollare piazza d'Ottobre, nel centro di Minsk, il candidato dell'opposizione democratica Milinkevich ha annunciato una grande manifestazione per sabato prossimo, 25 marzo, il Freedom Day. Per sottolineare la determinazione a non cedere nella sfida al regime «ci ritroveremo tutti i giorni sino al 25 marzo», ha aggiunto: «Dite ai vostri parenti e ai vostri amici di venire».
Il presidio dell'opposizione ha ricevuto oggi la visita di cinque ambasciatori europei, tra cui l'italiano Guglielmo Ardizzone, la lettone Maira Mora - che presiede il gruppo dei rappresentanti diplomatici Ue a Minsk - e i capi delle diplomazie francesi, tedesche e britanniche. L'ambasciatore americano non ha potuto unirsi perché malato. «Noi sosteniamo un processo democratico e non un uomo», ha spiegato uno dei diplomatici. «Sosteniamo tutto quello che possa aiutare l'emergere della democrazia», ha detto confermando che l'Unione europea sta prendendo in considerazione di estendere il divieto d'ingresso nell'Ue ad altri esponenti del regime bielorusso. Non ci saranno sanzioni, ma «nuove misure d'isolamento contro Lukashenko e i suoi fedelissimi».
Circa un migliaio di sostenitori dell'opposizione ha trascorso la notte di ieri all'addiaccio, allestendo una mini-tendopoli in piazza d'Ottobre, nel centro di Minsk, scelta come luogo della protesta contro le elezioni "farsa" che hanno riconfermato Lukashenko al potere in Bielorussia. Le pesanti minacce da parte delle autorità non hanno impedito lo svolgersi di importanti manifestazioni, domenica e lunedì sera, che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone. Tuttavia, ieri in piazza non ne sono giunte più di seimila, circa la metà rispetto a domenica.
La strategia di contrasto scelta finora dalle autorità è di basso profilo, conta sull'esaurimento spontaneo della protesta, ma dimostra comunque una certa efficacia. La polizia non interviene caricando i manifestanti, ma si limita a dei blitz per portare via alcuni attivisti rimasti isolati dagli altri. In tutto si registrano una ventina di arresti, tra cui quattro dei principali collaboratori del candidato dell'opposizione Milinkevic. Le squadre anti-sommossa agiscono bloccando le vie d'accesso alla piazza appena l'affluenza comincia a farsi consistente. Impedendo a molte persone di unirsi ai dimostranti, hanno finora evitato che le manifestazioni s'ingrossassero. E impedendo ai molti che si allontanavano per comprare cibi e bevande di fare ritorno in piazza, quindi ai generi di conforto per la notte di raggiungere quanti vi erano rimasti, hanno contribuito a sgonfiare i presidi.
L'azione del governo è volta anche a ostacolare la comunicazione via internet, ma con scarso successo. I siti dell'opposizione, come Charter 97, sono costantemente presi di mira, ma con i blog e i telefoni cellulari gli attivisti diffondono parole e immagini di quanto accade in piazza d'Ottobre.
I leader dell'opposizione hanno promesso che la protesta sarà «lunga a potente». Quanto accadrà oggi sarà determinante per il corso degli eventi. Il successo della manifestazione di stasera, l'apppuntamento è sempre alle 18,30 ore locali, dipenderà dalla possibilità fisica per la gente di raggiungere la piazza, il cui accesso è filtrato dagli agenti fin da stamattina. In ogni modo, migliaia di persone in questi giorni hanno stabilito un contatto a una consapevolezza che servirà per il futuro. D'altra parte, occorre ricordare che in Bielorussia il 75% dell'economia è in mano allo Stato e che i contratti dei dipendenti statali hanno scadenza annuale. Dunque non stupisce se gran parte della popolazione ha paura di unirsi alle proteste e se i protagonisti di queste notti sono stati soprattutto i giovani dell'organizzazione Zubr ("Bisonte"), sul modello dell'ucraina Pora e della serba Otpor.
Interviste: Milinkevich; Dell'Arciprete e Kessler
Blog sulla Bielorussia: Publius Pundit; Rush Mush; Neeka's Backlog; Blogging Belarus; Andrei Khrpavistski; br23; The Being Had Times; Tobias Ljungvall
Altre foto su Yahoo News
1 comment:
Ti sei reso conto che siamo davvero in pochi ad averne parlato?
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