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Friday, June 27, 2008

Il toro per le corna, banco di prova per il Pd

Il governo ha deciso di afferrare il toro per le corna e ha presentato, con l'obiettivo di farlo approvare a luglio, il disegno di legge per la sospensione dei processi alle più alte cariche dello Stato per la durata dei loro mandati. A questo punto, sarebbe saggio da parte della maggioranza ritirare l'emendamento Vizzini-Berselli. Non per rinunciare al principio che quella norma rappresenta, cioè il superamento dell'obbligatorietà dell'azione penale, ma per definirlo nel modo migliore e inattaccabile, in una legge di riforma organica.

Sconcertante è però l'atteggiamento del Pd, che ormai sembra non avere la forza di resistere alla tentazione di lanciarsi all'inseguimento di Di Pietro sul piano che è più congeniale all'ex pm. Se appare ragionevole che la Finocchiaro chieda il ritiro della sospendi-processi, pretendere che l'immunità sia fatta valere solo dalla prossima legislatura significa essere ancora nella vecchia stagione. Come ho avuto già modo di spiegare, il Pd non inaugurerà nessuna «nuova stagione» se non capirà che l'anomalia, l'"emergenza democratica", è nella magistratura, non in Berlusconi; finché non ammetterà di aver sbagliato, avendo persino offerto sponde e copertura alla magistratura politicizzata, che ormai ha acquisito tanto potere di condizionamento sulla politica intera (non più sul solo Berlusconi) da essere incontrollabile, persino dal presidente Napolitano.

«Altrimenti - si giustifica la Finocchiaro - avremo un sistema in cui si legifera ancora una volta nell'interesse personale del presidente del Consiglio». Altrimenti - è il discorso che ci saremmo aspettati di sentire dopo questi 15 anni - avremo un sistema in cui si fanno i processi per delegittimare e far cadere i governi democraticamente eletti. La capogruppo del Pd chiede a Berlusconi di «affrontare serenamente un processo di primo grado» che lo vedrà certamente condannato da un giudice non imparziale per un'accusa ridicola. In sostanza, la Finocchiaro sta chiedendo a Berlusconi di dimettersi.

Il Pd è ovviamente libero di esercitare il suo ruolo di opposizione come meglio crede, ma se la maggiorenza ritirerà la sospendi-processi e si concentrerà sull'immunità per le alte cariche avrà certamente il sostegno del presidente della Repubblica e per i garantisti nel Pd sarà davvero l'«ultimo giro di giostra».

Oggi, Piero Ostellino, sul Corriere della Sera, cita le parole di Violante per spiegare l'anomalia della giustizia italiana. «In Italia, l'azione penale è obbligatoria solo formalmente ma, in realtà, è lasciata alla discrezionalità dei singoli magistrati». «I magistrati perseguono selettivamente chi vogliono, secondo criteri soggettivi che rischiano di tracimare nell'arbitrio», traduce Ostellino.

Il Csm rappresenta l'altra grave anomalia: «Non c'è un solo articolo della Costituzione che attribuisca al Csm un preventivo controllo di costituzionalità sugli atti parlamentari».

Secondo Ostellino, Berlusconi ha sbagliato a parlare dei «suoi problemi personali» all'assemblea della Confesercenti. Li distingue dai «rapporti fra il capo del governo - chiunque-egli-sia - e l'ordine giudiziario», che invece «riguardano lo Stato». Ma è una distinzione astratta. Parlando dei suoi problemi giudiziari, Berlusconi ha parlato anche di un governo sotto il ricatto della magistratura.

«Le accuse a Berlusconi derivano da un sincero desiderio di giustizia o dal tentativo di una parte dell'elite italiana di capovolgere una scelta elettorale che non accetta?». E' a partire dalla risposta a questa domanda - che ponevo in un post di qualche giorno fa e che Ostellino cita dall'editoriale di Caldwell sul FT - che i problemi giudiziari di Berlusconi finiscono per combaciare con la crisi nei rapporti fra potere esecutivo e ordine giudiziario.

Anche Antonio Polito mostra di rendersi conto di quale sia l'anomalia di partenza:
«Parliamo tutti con giusto sdegno del fatto che si vogliono sospendere per legge processi relativi a reati compiuti prima del 30 giugno del 2002. Ma dov'è lo sdegno per il fatto che reati commessi più di sei anni fa siano ancora sottoposti a processo? Non è che quei processi, o almeno molti di loro, sono già di fatto sospesi, e stancamente tenuti invita inattesa dell'inevitabile prescrizione come in una vera e propria "amnistia occulta"?»
L'impressione è che l'unico processo - tra questi prossimi alla prescrizione e sospesi "di fatto" - che stranamente procede a ritmi serrati, sia quello contro Berlusconi. Nella sospendi-processi c'è un embrione di politica giudiziaria, perché sospende alcuni processi (quelli prossimi alla prescrizione - e il processo Mills ricade tra questi - o sotto indulto) per accelerarne altri, che ancora hanno la possibilità di essere celebrati in tempo. Ci si può anche indignare per la "porcheria" della sospendi-processi, ma rimanendo consapevoli che è una pagliuzza rispetto alla trave che incombe.
«Un altro esempio: è normale in uno stato di diritto - che si fonda sulla terzietà e indipendenza del giudice - che il magistrato chiamato a giudicare Berlusconi abbia partecipato ad attività pubbliche contro di lui e la sua produzione legislativa? Terzo e ultimo esempio: fa parte dello stato di diritto pubblicare intercettazioni o loro riassunti, talvolta corredati anche della versione audio, con i processi ancora in corso, o anche nemmeno iniziati, e spesso relative a persone per le quali gli stessi pm hanno escluso ogni ipotesi di reato?»
In Europa è «uno scandalo» semplicemente che un deputato sia intercettato. Così, mentre la Finocchiaro vorrebbe che l'immunità non valesse per Berlusconi, Polito ha talmente afferrato la radice del problema da spingersi fino a chiedere «un salvacondotto giudiziario» per il solo Berlusconi. «Troppo tardi, ora che il tono morale dell'opposizione è dettato da Di Pietro».

2 comments:

Anonymous said...

Pensa che Malvino sta scrivendo - per perifrasi, come al solito - che è un diritto della gente sapere se Berlusconi s'è trombato qualche soubrette. Non vedo l'ora che escano le sue foto, al prossimo V-Day.

Anonymous said...

A questo punta sarebbe più onesto "liberalizzare" le intercettazioni, ognuno intercetti chi vuole e si pubblichi pure liberamente tutto quello che salta fuori. Un po' come il doping nel ciclismo, basta ipocrisie, diventi lecito e divertiamoci a vedere chi inventa il cocktail più micidiale :-DDD