Disponibili su RadioRadicale.it gli audiovideo del convegno internazionale organizzato dalla Fondazione Liberal per il suo decennale.
«Dopo il secolo dei totalitarismi occorre ricostruire una nuova grande alleanza tra liberali e cristiani», ha detto il presidente della Fondazione Ferdinando Adornato aprendo i lavori.
Illustri ospiti del mondo intellettuale e della politica: André Glucksmann, filosofo, Marcello Pera, presidente del Senato, José Maria Aznar, ex premier spagnolo, Franco Frattini, Commissario europeo, Renato Brunetta, economista e parlamentare europeo di Forza Italia.
Nutrita rappresentanza di esponenti del movimento neoconservatore: Bill Kristol, direttore del Weekly Standard, Robert Kagan, senior associate al Carnegie Endowment for international Peace, Daniel Pipes, direttore del Middle East Forum e storico del mondo islamico, Michael Novak e Kevin Hassett, dell'American Enterprise Institute.
>> Documenti da conservare
Fonte: RadioRadicale.it
1 comment:
Ho letto in passato alcuni numeri di liberal e su internet ne ho talvolta seguito le pubblicazioni.
Interessanti, senza dubbio.
Ma non posso evitare di sottolineare quanto sia davvero inquietante il proclama ampiamente omissivo del neofondamentalista clericale Adornato che ricostruisce pro domo sua la storia dell'occidente e della libertà e che per criticare il concetto di tempo "magnifico e" progressivo dirige la sua prospettiva alla riproposizione del passato più oscuro dell'unica verità rivelata ed inconfutabile.
Per altro verso, mi sono apparse altrettanto inquietanti le contemporanee dichiarazioni della Castellina che, contrita per la morte dell'eroe Calipari, non dimenticava di calcare l'accento sul dramma del popolo iracheno martoriato solo dall'occupante amerikano...
Inquietante Adornato perchè si autodefinisce insieme laico, cattolico e liberale (e pure neocon, teocon, teolib,...) e cerca anche il dialogo con le porzioni più moderate del centrosinistra (sappiamo bene quali, secondo il disegno vincente, raffinato e tremendo di Ruini)...
inquietante la seconda perchè accanto a costoro dobbiamo e dovremo affrontare la difficile battaglia
referendaria; e non posso non chiedermi quanto siano in profondità diversi i presupposti ideali (e poi le conseguenti azioni) della nostra e della loro battaglia...
Cercando un accostamento abbastanza credibile tra queste due inquietudini...
trovo solo uno spesso strato di polvere, un odore acre di passato che non riesce ad essere archiviato,
l'assenza completa di una prospettiva futura, di una novità,
un grave difetto (chissà se in buonafede) di analisi e di lungimiranza, l'insopportabile incertezza per l'assenza di un progetto nuovo compensata con la riaffermazione di ciò che indubbiamente e soltanto ci è noto... e che sta alle nostre spalle.
(ne ho scritto, parlando della nostalgia della società chiusa europea)
Ciao,
Andrea – Siena
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