L'Unità e la Repubblica in stato vegetativo irreversibile: lo Stato stacchi il tubo dei sussidi pubblici a tutti i quotidiani e vediamo chi si regge con le sue gambe. Ordine dei giornalisti? Tutti a casa
Qui i fatti, gravissimi. L'Unità ha scritto che il papà di Storace nel '41 ha pestato un ebreo romano. Peccato che nel '41 il babbo di Storace aveva 12 anni e se ne stava da mammà a Sulmona. Ma si sa, siamo in campagna elettorale, «a volte si va sopra le righe». Un errore che può capitare, ma che quando capita dovrebbe provocare un licenziamento in tronco (la Benini) e le dimissioni del direttore Padellaro. Intervenga Fassino.
Il problema di un giornale come l'Unità non è essere di parte, o fazioso. Il problema è che stampa notizie false, sì, false, e omette i fatti, già, sapete, quelle cose che accadono per davvero e che a volte ci costringono a fare i conti con teorie e ipotesi che ci eravamo fatti nelle nostre paranoiche testoline ma che si sono rivelate sballate.
E' un giornale violento, che usa metodi squadristi contro l'avversario politico. Ecco, è un giornale da non comprare. E il suo direttore, Antonio Padellaro, dovrebbe dimettersi senza condizioni, deporre le armi, starsene zitto per un bel po'. Cose che avremmo voluto, e dovuto, dire anche al gentile Furio Colombo. E l'Ordine dei giornalisti che fa? Tace? Il Governo lo abolisca immediatamente se rifiuta di prendere provvedimenti.
Un blog autorevole, Camillo, è un patito di un altro giornale, uno dei più letti in Italia, e all'estero sull'Italia, la Repubblica. Ecco, il povero Camillo è talmente attento che non riesce a riposarsi un attimo che c'è già da segnalare un nuovo sfondone stampato su la Repubblica. Lì sono un tantino più raffinati, non ti insultano (almeno non sempre), però ti raccontano il mondo che hanno in testa invece di quello che sta là fuori. Essì, sono casi drammatici di sdoppiamento della personalità e daltonìa irreversibili.
I commenti:
Dimitri Buffa
Giuliano Ferrara
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