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Tuesday, March 01, 2005

Radicali. Con L'Unione l'accordo di scorta?

La sorte appesa a un filo di un'iniziativa politica come non se ne vedono in giro

Chi segue il mio blog sa che idea mi sono fatto (ne ho parlato qui, qui, qui, e qui) della richiesta di "ospitalità" elettorale avanzata da più di un mese da Marco Pannella a entrambi i poli. Condivido l'analisi della politica italiana e del movimento radicale che è alla base di questa iniziativa, credo che i radicali debbano trovare "ospitalità", non importa presso chi purché la trovino, e che molti dei radicali che esprimono il loro rifiuto per l'"ospitalità" dal "belzebù Berlusconi" o dai "comunisti" abbiano già fatto in realtà la loro scelta di campo e dal partito vorrebbero una sorta di via libera.

Dopo lo scellerato ma emblematico "No" di Prodi ai Radicali per me la questione si era chiusa. Nel senso che nonostante i doverosi e coraggiosi rilanci di Marco, Emma e gli altri, viste le spaccature e i malumori nell'Unione, non nutrivo più illusioni. In queste ore però sembrano aprirsi nuovi spazi, affacciarsi nuove ipotesi, apparire dei segnali. Pannella stesso, durante l'ultima conversazione settimanale mi pare abbia aperto uno spiraglio:
«Non accetteremo eccezionali soluzioni regionali. Possiamo non mantenere con puntualità aritmetica l'accordo nazionale, ma non si può cambiare il nome. Le eccezioni devono essere regionali, ma l'accordo deve essere nazionale anche su queste eccezioni».
Oggi alcune voci riprese dalle agenzie di stampa. Del Turco per l'Abruzzo, la diessina Bresso per il Piemonte, Vendola in Puglia offrono accordi separati, a livello locale, ai radicali. L'influente (nella Margherita) Fioroni giudica l'accordo nazionale tra l'Unione e i Radicali «saltato», senza alcuna possibilità «che questo tema si possa riaprire», ma apre a intese locali che possano aiutare l'elezione dei candidati presidente dell'Unione in alcune regioni in bilico.

Mi chiedo. Sarebbe opportuno per i Radicali venire in soccorso di Prodi? Rispetto a una scelta politica che Prodi non ha finora voluto fare (anzi scegliendo l'opposto), è opportuno sollevarlo dalle terribili responsabilità politiche che ne derivano, cioè evitare quelle disfatte elettorali a cui forse porterebbe la mancata "ospitalità" ai radicali, acconsentendo ad "accordi di scorta" regione per regione? L'obiettivo dei radicali è l'"ospitalità", con tutto il valore politico che essa comporta, o impedire (obiettivo poco gratificante) l'elezione di un Ghigo o di uno Storace? Cedendo ad accordi separati Pannella correrebbe il rischio di uscire dal solco dell'"ospitalità" da lui stesso ideato, per effettuare quella scelta di campo (giudicare il candidato presidente dell'Unione in questa o quella regione preferibile al suo avversario) che si è sempre negata ai Della Vedova presenti nel partito.

Update ore 10,56. Marco Pannella ha annunciato stamani a Radio Radicale l'esito dell'iniziativa politica dell'ospitalità. «Siamo stati battuti», ma c'è da essere «fieri e felici» per «la realtà che abbiamo portato alla luce», per il «massimo di chiarezza» ottenuto. E' «il costo che abbiamo dovuto pagare perché la realtà dell'importanza dello scontro referendario potrà affermarsi». E ora «sappiamo che dobbiamo affrontare una lotta impari». Segue

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