Il segretario dello Sdi ha appena finito il suo intervento al congresso dei Radicali italiani "L'Unione apra senza remore né riserve alla partecipazione dei radicali. Sono un'importante risorsa per il centrosinistra. Qualsiasi pregiudizio rivolto contro i radicali è rivolto anche contro i socialisti. Ai radicali vengano spalancate tutte le porte delle commissioni per il programma dell'Unione".
"Non siamo contro il mondo cattolico, ma contro le tentazioni delle gerarchie ecclesiastiche di esercitare sul'Italia una sorveglianza speciale che non c'è in nessun altro paese al mondo".
Boselli tiene a precisare la sua idea sul ruolo della Chiesa nella società e il perché della necessità di superare il concordato. "Non contestiamo che essa voglia far politica, dire la sua, orientare l'opinione, e persino indicare il comportamento di voto, non chiediamo di limitare la libertà d'azione della Chiesa (pur potendo in base al Concordato), non corrisponderebbe a nostro spirito liberale. Ma questa libertà d'azione pone essa stessa il superamento del Concordato". Saranno gli interventi della Cei a riaprire la questione dei rapporti tra Stato e Chiesa che altri vogliono chiudere.
La laicità è condizione essenziale per modernizzare la società italiana. Scuola pubblica, Pacs, politiche antiproibizioniste. Lotta contro i monopoli pubblici e privati, e le chiusure corporative degli ordini. "La battaglia socialista si sposa bene con quella liberale".
Sul fronte internazionale, Boselli invita a "non lasciare da sola la fragile democrazia irachena. Vorremmo che le forze multinazionali esercitassero il loro ruolo con l'avallo di un grande organismo internazionale", aggiunge, scordando però le numerose risoluzioni dell'Onu a legittimare e addirittura incoraggiare la presenza dele attuali forza militari.
"Non bisogna lasciare la bandiera della democrazia e della libertà nel mondo ai neoconservatori. Occorre far avanzare le opposizioni democratiche, che ci sono, nelle dittature". Boselli quindi rilancia "Emma Bonino candidato ministro degli Esteri di un governo di centrosinistra".
Il segretario dello Sdi ha annunciato infine, tra gli calorosi applausi della platea e dei leader radicali, che proporrà al sul consiglio nazionale di adottare per il nuovo soggetto il simbolo della "rosa nel pugno".
13 comments:
Due puntualizzazioni Jim:
1) Non mi voglia male il vicepresidente Biondi, ma non credo assolutamente che sia possibile che il socialismo ed il liberalismo si sposino.
La tesi rothbardiana è chiara: i libertari smantelleranno il socialismo.
Noi liberali ci siamo sempre fieramente battuti contro lo statalismo, contro il sindacato e contro la piazza.
Non abbiamo nulla da spartire con i socialisti democratici.
Non abbiamo nulla da spartire con Zapatero e Schroeder e come dice Marco Taradash faremo di Zapatero- Zappa-tera il nostro inno.
2) Ieri a Riccione ho potuto provare fino in fondo tutto l'orrore che il modo di far politica dei pannelliani suscita inevitabilmente.
Prima fra tutte:
La necessità continua, irrinunciabile, suprema, incontrovertibile, di far riferimento alla storia dei radicali, alle conquiste del passato, al divorzio e all'aborto, alle vicende personali e alla figura storica di Marco Pannella.
Continui richiami celebrativi, il noioso uso della parola compagni:
COME AL SOLITO I RADICALI DEVONO AUTOCONVINCERSI DEL FATTO CHE ABBIANO QUALCHE POSSIBILITA' DI INCIDERE.
Vi faccio i miei migliori auguri, che corrispondono però alla rinascita del partito radicale sotto altre spoglie, dopo aver abbandonato la zavorra della disastrosa gestione pannelliana, che vi sta portando alla scomparsa.
Il passaggio di Boselli sul concordato mi è piaciuto molto per la sua chiarezza, perché non si presta a equivoci e strumentalizzazioni. Libertà d'azione della chiesa, ma senza privilegi. Capezzone è stato ancora più chiaro parlando di "modello americano". Religione civile, di cui parlano Pera e Ratzinger, non si può concepire senza il superamento del concordato. Chi parla di religione civile con esplicito riferimento agli Usa ma non del superamento del concordato sta compiendo un'operazione poco chiara. E sono contento che su questo blog sono cose che vado scrivendo da questa primavera.
E non credo che Prodi potrà chiudere in questo modo un dibattito che sarà tenuto aperto dalle stesse iniziative della Cei.
A Jinzo rispondo che della relazione di Capezzone mi è piaciuto che non sia stato nominato Zap e ricambiando gli auguri.
Il problema è che tutti i radicali pannelliani non sono come te Jim.
Se fossero tutti come te si chiamarebbero riformatori liberali (è un invito camuffato a venire con noi RL).
c'è un buon clima a questo congresso. e c'è un buon clima anche tra radicali della "rosa nel pugno" e riformatori liberali...
:-))
a dopo
Oh,si', clima fantastico! Come in tutti i congressi radicali. E' una sorta di autosuggestione o ubriacatura collettiva che ha sempre colpito i congressisti pannelliani, per poi risvegliarsi il giorno dopo e accorgersi di veramente attivabile in quelle mozioni non cera nulla.
Riempirsi la bocca di laicismo, come fa Boselli o tradire il proprio padre, come fa Bobo, non significa affatto agire di conseguenza una volta al governo. Questo lo sanno benissimo tutti!
Il concordato dell'84 fu voluto trasversalmente da tutto l'arco costituzionale, eccetto dai radicali che tanto non avrebbero inciso sul voto.
Quanto mi annoia la ripetitivita' ddi questi consessi pannelliani che sono, soprattutto degli sfogatoi del iper logorroico leader.
Perla :-)
Sottoscrivo cordialmente Perla.
Federico: sembra che Pannella e Boselli si siano messi d'accordo per fare un regalo a Prodi. Hanno buttato nella rissa una bambina che nessuno avrebbe toccato e Prodi ha potuto così salvarla.
Così... l'idea di un osservatore esterno.
aa
ps: non voglio portare sfiga, ma non credo che quest'alleanza porterà dei grandissimi frutti.
No, Phastidio, non e' il tema concordatario e le sue implicazioni socio politiche che voglio discutere oggi.
E' il modo strumentale col quale, alla vigilia del congresso, i leader pannelliani hanno lanciato la palla allo sdi, ben consapevoli che questi l'avrebbero raccolta e ppportata in omaggio ai dubbiosi anticlericali-laicisti, per garantire un'accoglienza calorosissima a Boselli & co.
E' la solita messa cantata che pero' i pannellati (mi perdoni Jim) sembrano non riconoscere mai.
Ripeto, tutti sono assolutamente consapevoli che il concordato non sara' mai all'ordine del giorno del futuro (non sia mai) governo prodiano ma recitano senza pudore la loro parte in commedia.
Anche Bobo ha dovuto pagare il pegno della sua presenza anticoncordataria e lo ha fatto nel modo piu' vile che avesse potuto.
Ma i pannelliani nei congressi sono sempre di bocca buona e hanno accettato anche questo.
Ciao :-)
Perla
minchia state diventando comunisti.
Luciano
Adriano guarda che qui non leggiamo Repubblica, quindi non sappiamo neanche di cosa parli.
Phasti il discorso è lungo appena posso ti rispondo.
Ti premetto che concordo appieno con Marco Taradash a riguardo.
Sentito l'intervento di De' Michelis? Grandissimo! Finalmente un vero discorso politico e pratico. Una doccia fredda sui coristi della messa cantata gia' pre confezionata da Pannella.
Naturalmente l'irrefrenabile logorrea di Marco non ha resistito ed e' gia', senza aspettare di farlo al congresso, ai microfoni di RR per rispondere all'unico vero socialista riformatore rimasto in vita.
Bello sentire qualcuno non fare lo sventolatore di bandiere elettoralistiche e demagogiche.
Detto da una che ha sempre contestato i socialisti.
Buona giornata :-)
Perla
Quello che penso di questa alleanza l'ho scritto qui
Grazie a Marco Pannella e a Robinik che me lo ha segnalato oggi scopro che liberalismo e socialismo sono sinonimi.
La legge che consente di allungare la propria carriera posticipando la pensione va modificata per impedire a Pannella di continuare ad imperversare in questo modo sulla scena politica.
Magari in questo modo Capezzone allontanerà il demone che ha posseduto il suo corpo subito dopo aver scritto Euroghost...
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