«Le consultazioni si sono ripetute durante l'anno, con una partecipazione sempre crescente: come se quel popolo avesse deciso di dare una lezione non soltanto al terrorismo, ma al mondo intero e soprattutto a coloro che negli ultimi tre anni non hanno fatto che dubitare sulle questioni del secolo: democrazia e mondo arabo, democrazia e islam, esportazione della democrazia.Poi il riconoscimento: «I radicali, ora prossimi a ricongiungersi al centrosinistra unendosi ai socialisti di Boselli, sono stati i primi in Europa a sollevare il problema della democratizzazione del mondo arabo».
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E' necessario per il centrosinistra italiano un nuovo sguardo sul Medio Oriente e sul mondo arabo: oggi, che lo si voglia o no, quel mondo sta cambiando perché la guerra in Irak inaugura comunque quello che è stato chiamato il "momento americano", e mette in luce l'assenza di un progetto politico europeo sulle grandi questioni che attraversano quelle società».
Alla luce dello squarcio di sereno (chissà quanto passeggero, ma già è qualcosa) di la Repubblica, delle timide aperture di Fassino all'ultimo Congresso dei Ds, delle riflessioni a bassa voce di D'Alema nel chiuso di una fondazione, e degli smarcamenti decisamente atlantisti di Rutelli dalla posizione pacifista prodinottiana, sembra paradossale che nelle valutazioni sulla politica estera americana si stia facendo scavalcare da costoro uno che potrebbe darne a tutti di lezioni. Scoprite chi è: video.
A preoccuparci non è - figurarsi - l'atteggiamento critico nei confronti dei molti errori dell'amministrazione Bush. Ma il fatto che la sua analisi parta da essi, che non schiodi dalla proposta "Iraq libero" (per quanto fosse auspicabile e concreta ormai superata dagli eventi), ignorando che i venti di cambiamento che stanno scuotendo il Medio Oriente trovano la loro origine nella guerra irachena e nella dottrina Bush. Se persino un Fouad Allam qualsiasi su la Repubblica ha saputo soffermarsi su questo, perché non ripartire da qui? E' come se - dico come se - si trattasse di dimostrare qualcosa e si volesse rincorrere un elettorato che non gli appartiene insistendo su una sorta di "terza via" che terza alla fine non poteva essere. O no?
Sulla costituzione irachena vi consiglio anche il mio approfondimento per RadioRadicale.it.
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