Pagine

Thursday, October 13, 2005

La fine del bipolarismo come l'abbiamo conosciuto

Neocentrismo. I giochi sono fatti, ognuno tenta il suo. Vedremo dove si ferma la ruota

Berlusconi è sicuro di sé. Gli riesce in Parlamento l'approvazione della neoproporzionale che Casini gli ha imposto come condizione per rimanere nell'alleanza e che gli permetterà comunque, alle brutte, di limitare i danni di un eventuale sconfitta elettorale. Baldanzoso si rivolge alla Margherita di Rutelli e all'Udeur di Mastella: venite nella CdL, non capisco cosa ci distanzi quanto a valori e principi. Prodi invece naviga in cattive acque ed è sull'orlo di una crisi di nervi: non sa a che partito votarsi per candidarsi con il nuovo sistema elettorale proporzionale.

E' la fine del bipolarismo come l'abbiamo conosciuto. All'indomani di queste elezioni non ci saranno più i due poli come li abbiamo conosciuti fino a oggi. L'ipotesi più probabile è che anche una (non scontata) vittoria del centrosinistra (striminzita e solo lievemente rafforzata dal premio di maggioranza) non permetterà a Prodi di governare oltre l'anno o due. A quel punto si creeranno le condizioni per quel ritorno a cui chi ha fortemente voluto questa legge elettorale mirava: un terzo polo centrista egemone, simile alla vecchia Dc, che resti sempre al governo alleandosi ora con la destra ora con la sinistra.

Berlusconi, trovatosi alle strette, deve aver pensato di poter governare da leader questa nuova situazione, ma non ha ancora capito che il timone passerà in mano ai neocentristi, consci del fatto che ogni ipotesi passa per il defenestramento di Berlusconi. Il Cav. oggi ha deciso di portare acqua al mulino di Casini e si fa artefice di un progetto di restaurazione di cui altri, non lui, beneficeranno dopo averlo detronizzato in pompa magna. Ex democristiani, gruppi d'interesse, ambienti economici e cattolici. Gli resta la possibilità di capire alla svelta che in campagna elettorale saranno i centristi i più pericolosi nemici da combattere e non la sinistra.

C'è da intendersi. Non sarà un grande centro alla tedesca, con due partiti distinti, destra e sinistra, che tentano di collaborare per le riforme necessarie al paese e per il quale tra l'altro nutriamo serie perplessità (la Grosse Koalition rischia comunque di rilevarsi un elefante che partorisce un topolino), ma una palude di clientelismo, statalismo e conservazione che darà vita a riforme occasionali a beneficio di questo o quel "grande elettore" per far in modo in realtà che nulla cambi.

Vedremo alla fine della giostra che inevitabilmente si aprirà, quando le polveri delle macerie di saranno riposate, dove e cosa sarà rimasto in piedi dei liberali.

1 comment:

Anonymous said...

Il proporzionale e' il sistema piu' consono a noi italiani. Morire democristiani. Non ci meritiamo davvero niente di meglio.