Pagine

Tuesday, October 11, 2005

I discorsi del Presidente

Per qualcuno è solo retorica, per altri, a seconda delle circostanze, bieco militarismo, imperialismo yankee, machismo da cowboy, fanatismo religioso, o la deriva fascista della setta neocon; per altri ancora è tutto questo insieme. In realtà è una strategia realistica per combattere il fondamentalismo islamico. Il presidente Bush ci ha abituati a discorsi, pronunciati in emblematiche sedi dell'elite intellettuale e politica americana, nei quali periodicamente riepiloga e arricchisce la sua dottrina di politica estera e di sicurezza, formulata all'indomani degli attacchi dell'11 settembre prendendo in prestito le elaborazioni del pensiero neoconservatore. Giovedì scorso è tornato a parlare di guerra al terrorismo e dell'esportazione della libertà e della democrazia come strategia principale. Lo ha fatto in un luogo simbolo della promozione della democrazia, quel National Endowment for Democracy che Ronald Reagan fondò come punta di diamante della sua offensiva di attrazione democratica contro quello che definì «Impero del male», l'Unione sovietica. Altrettanto incisivi il discorso di insediamento per il secondo mandato presidenziale, pronunciato lo scorso 20 gennaio, e il discorso all'American Enterprise Institute, pronunciato il 26 febbraio 2003, pochi giorni prima di dare il via alle ostilità in Iraq.

SEGUE su Notizie Radicali

1 comment:

Anonymous said...

se interessa ho postato in merito e ho riassunto alcune delle parti mio parere più interessanti di un discorso che comunque rimane tra i megliori di sempre di Bush Jr.