Cosa aspettarsi dal vertice di Roma? Oggi su L'Opinione un mio lungo articolo con elementi utili per farsi un'idea dell'andamento del vertice sul Libano in corso alla Farnesina:
Lo scopo della missione del Segretario di Stato Usa Condoleezza Rice in Medio Oriente e, quindi, anche del vertice internazionale che si svolgerà oggi a Roma, è schierare gli stati arabi ed europei presenti, quanto più attivamente possibile, per il disarmo di Hezbollah e la fine del potere siriano e iraniano in Libano, in attuazione della risoluzione 1559 dell'Onu. Quella che si presenta è un'occasione unica, perché per la prima volta importanti paesi arabi, come l'Egitto, la Giordania e l'Arabia Saudita, hanno apertamente condannato le azioni di Hezbollah, negandogli la solidarietà araba fino ad oggi scontata per chiunque si trovasse in conflitto con Israele.
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Da cosa dipende il successo o il fallimento della conferenza di oggi alla Farnesina? Il risultato minimo è un consenso di fondo tra i paesi partecipanti per una forza multinazionale dotata dei poteri necessari a garantire il disarmo di Hezbollah e la fine del prepotere siriano e iraniano in Libano. Non una forza "neutrale", ma autorizzata a intervenire e capace, se necessario, di combattere per disarmare Hezbollah. Solo con queste caratteristiche avrebbe senso una forza d'interposizione. Sarebbe l'unico modo per garantire che i piani siriani e iraniani di controllo del Libano falliscano.
1 comment:
Questo è esattamente il mio dubbio più concreto sulla forza interposizione. Chi vuole mandare truppe disposte a combattere sul serio? Forse solo USA e UK. E poi comunque contrastare Hezbollah sul suo territorio è cosa tutt'altro che facile. Anche gli Israeliani che hanno esperienza in materia avevano le loro difficoltà ai tempi del pre-ritiro barakkiano.
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