Il duello Ferrara-Pannella si è concluso prima di iniziare (L'audiovideo e gli speciali di RadioRadicale.it). Entrambi i duellanti impugnavano ramoscelli d'ulivo anziché spade affilate. Un Pannella ansioso di staccarsi di dosso l'etichetta di "anti-religioso" ha ricostruito in prima persona, da membro della Commissione Libertà civili, la vicenda Buttiglione. Il "caso" non è mai esistito. Lo testimoniano i fatti: la bizzarra strategia parlamentare del gruppo del PPE in Commissione, i cui voti - né quei pochi "No" della sinistra, né quelli tra i liberali - hanno freddato la candidatura Buttiglione. La bocciatura da parte di Pannella e Bonino si fondava su ragioni di "opportunità". Non sull'audizione dell'esaminando commissario, definita subito da Pannella «ineccepibile», piuttosto su un record, un curriculum politico-istituzionale di Buttiglione, legittimo e rispettabile, ma opposto all'orientamento espresso in materia di Libertà civili da 19 Stati su 25 dell'Unione. Insomma, come nominare un no global al commercio, o Cossutta al Tesoro?
Ferrara anche si è presentato avendo già sotterrato l'ascia di guerra. E puntualizza: nessuno vede un'ondata anti-cristiana. Da liberale «sempre al di sotto di ogni sospetto», quello che sta cercando di fare è «in connessione con ciò che voi (i radicali di Pannella, n.d.r.) rappresentate». Dunque, se è così, crediamo di intuire che la difesa a oltranza di Buttiglione è tappa "strumentale" di una guerra culturale che da giornalista, non da politico, Ferrara vuole condurre per portare al centro del dibattito pubblico una politica "alta", fatta di temi e dilemmi anche etici, religiosi, civili, squarciando quel pericoloso velo di politically correct e conformismo che è la regola su questi argomenti.
La riconciliazione tra Ferrara e Pannella va letta a mio avviso in questi termini. Non hanno voluto chiudere un dibattito, quanto semmai un episodio; consapevoli che per entrambi, nei prossimi mesi, imporre al paese un dibattito franco e acceso sui temi della scienza, dell'etica, della religione, della laicità, dell'identità, rappresenta un obiettivo condiviso per il quale l'uno è utile all'altro.
(Il Giornale)
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