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Wednesday, November 10, 2004

Le bugie di Buttiglione sbarcano in America. Reagire

Rocco Buttiglione cerca di esportare in America la tesi del pregiudizio anti-cristiano che sarebbe alla base della sua bocciatura europea. In un temerario articolo sul Wall Street Journal, l'amico del Papa racconta cose inaudite. Sostiene di essere stato escluso dalla Commissione a causa della sua fede religiosa, anzi, che in Europa non si può neanche parlare di religione. Cita Hamilton, contrapponendolo a Rousseau, in uno smaccato slancio di ruffianeria. Soprattutto, come ha fatto ieri sera alla puntata di Porta a Porta dedicata al suo presunto "caso", cerca di strumentalizzare la sua esclusione e passare per martire dell'intolleranza laicista. Cerca di accreditarsi come il prototipo di cristiano impegnato in politica ma rispettoso del principio di separatezza tra Stato e Chiesa, tra morale e legge. Invece, non le sue parole, ma il suo curriculum politico-istituzionale sta a dimostrare come egli rappresenti proprio il più classico esempio di legislatore cattolico che confonde peccato e reato, che cerca di proibire per legge a tutta la comunità ciò che la sua fede considera errori.

Di più, e più grave. Buttiglione cerca di dimostrare la sua sintonia con quella parte di America che ha sostenuto la rielezione di Bush, e con il presidente stesso. Nulla di più falso e pericoloso per le sorti della laicità. E' saldo negli Stati Uniti, anche in questo presidente e nella base che lo appoggia, quel principio di separatezza che Buttiglione e il suo partito, con le loro iniziative legislative, hanno invece calpestato in modo clamoroso, in Italia e in Europa. A noi laici tocca riportare le cose al loro posto, da una parte smascherando l'opera di mistificazione e i pregiudizi che colpiscono Bush e il movimento conservatore americano, dall'altra denunciando le "bugie" di Buttiglione e gli spericolati disegni di Giuliano Ferrara, il quale, convinto di aver trovato un "Bush italiano" che ha a cuore i valori della nonna, sembra non voler accorgersi che così facendo ci tira invece verso il capo opposto a quei valori - americani ed occidentali - che dice di voler difendere dal jihad islamico.

Come ricordava per l'ennesima volta Marco Pannella, eurodeputato membro della Commissione Libertà civili, il "caso Buttiglione" non è mai esistito. Lo testimoniano i fatti: la bizzarra strategia parlamentare del gruppo del PPE in Commissione, i cui voti - né quei pochi "No" della sinistra, né quelli tra i liberali - hanno freddato la candidatura Buttiglione. La bocciatura da parte di Pannella e Bonino si fondava su ragioni di "opportunità". Non sull'audizione dell'esaminando commissario, definita subito da Pannella «ineccepibile», piuttosto su un record, un curriculum politico-istituzionale di Buttiglione, legittimo e rispettabile, ma opposto all'orientamento espresso in materia di Libertà civili da 19 Stati su 25 dell'Unione. Insomma, come nominare un no global al commercio, o Cossutta al Tesoro?

2 comments:

Anonymous said...

Ma di quale laicità vai cianciando... ti ricordo che "laico" è una parola che non esisterebbe senza il cristianesimo.

Chi invece dice le bugie non è Buttiglione, ma chi gli mette in bocca parole che non ha mai detto.
Questo è quello che ha detto veramente:
"Io posso pensare che l’omosessualità sia un peccato ma questo non ha alcun effetto sulla politica a meno che io non dica che l’omosessualità è un crimine e voi siete liberi di pensare che io sono un peccatore in molte cose della mia vita e questo non ha alcun effetto sulla nostra relazione come cittadini. Nessuno può essere discriminato sulla base del sesso e del genere: questo sta nella Carta dei diritti e nella Costituzione e io giuro di difendere questo".

Questo è proprio il principio di separazione (non "separatezza" che temo non esista in italiano) tra Stato e Chiesa che secondo te Buttiglione avrebbe calpestato.

E se vuoi veramente capire la religione in America rileggiti Alexis de Tocqueville:
"Sono incline a credere che se ad un uomo viene a mancare la fede diviene suddito, se crede è libero."
"Il dispotismo può governare senza fede, non la libertà. La religione è molto più necessaria nelle repubbliche democratiche che altrove. Come è possibile che la società sfugga alla distruzione se il legame morale non è rinforzato nella misura in cui il legame politico è debole?"

Oppure Von Hayek:
"A differenza del razionalismo della Rivoluzione francese, il vero liberalismo non ha niente contro la religione e io non posso che deplorare l'anticlericalismo militante ed essenzialmente illiberale che ha animato tanta parte del liberalismo del XIX secolo".

saluti
Mauro
http://gino.splinder.com/

JimMomo said...

So cosa ha detto Buttiglione in Commissione, ed è «ineccepibile». Tuttavia, anch'io, con le stesse motivazioni di Pannella-Bonino, gli avrei votato contro, non per quello che ha detto, ma per quello che ha fatto e che fa come politico, come legislatore. Buttiglione rappresenta proprio il più classico esempio di legislatore cattolico che confonde peccato e reato, che cerca di proibire per legge a tutta la comunità ciò che la sua fede considera errori. E ti ripeto, c'è la sua attività istituzionale a dimostrarlo, non chiacchiere.

Quando invoca la separatezza tra Stato e Chiesa, tra morale e legge, chi può contraddirlo? Peccato che però contraddice la sua stessa esperienza politica, nient'affatto votata a quei principi. Questo noi in Italia lo dovremmo sapere bene, almeno chi è informato su cosa succede a Montecitorio e a palazzo Chigi.

Inoltre ti prego, se non condividi ciò che ho scritto, di essere almeno preciso nel riportare il mio pensiero. Forse non hai letto con molta attenzione altri miei post, ma ti posso assicurare che conosco, e le considero grandi lezioni, le pagine di Tocquiville e Von Hayek. E' inutile che li citi, la domanda piuttosto è: Buttiglione, da politico, agisce o no secondo i principi ai quali pretende, a parole, di aderire e sui quali siamo tutti d'accordo?

Hai capito l'opposto anche sull'America di Bush. Penso che laggiù la laicità sia ben più salda che da noi. E la religione ha esattamente il ruolo che Tocqueville le attribuisce. Dico semplicemente che Buttiglione e Bush non stanno sulla stessa barca come chi li difende entrambi vuol far credere. Bush va difeso dalle mistificazioni laiciste sull'America fondamentalista e bla bla bla, ma non Buttiglione, che rappresenta ben altro.

Comunque, se avrai la pazienza di seguire il mio blog, nei giorni prossimi posterò un articolo su Islam e Occidente che - credo - ti soddisferà :-))