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Wednesday, November 17, 2004

Con forza, grazia e cortesia

«Tutto tranne che una neoconservatrice», a giudicare da suoi mentori di politica estera (Korbel, Scowcroft, e lo stesso Powell), scrive oggi giustamente Il Foglio per descrivere sommariamente gli istinti di Condi:
«Questo non vuol dire che il nuovo segretario di Stato sia contraria alla politica di promozione della democrazia in medio oriente. Tutt'altro. E', anzi, una convinta sostenitrice dell'azione del presidente, e per questo è stata scelta. Rice non ha rinnegato il suo pensiero, ha semplicemente compreso che dopo l'11 settembre la strategia più realista è proprio quella che viene definita "ideologica". L'idea realista di sostenere Stati di polizia e del terrore per tenere a bada l'islamismo e l'arabismo radicale, è fallita. Perseverare è un errore che una pragmatica vera come Condi Rice non farà». Leggi tutto
E' Andrew Sullivan a sottolineare l'aspetto "interno" di questa nomina. Dopo l'ispanico Alberto Gonzales al posto del fervente evangelico Ashcroft al ministero della Giustizia, la Rice sarà la prima donna nera al Dip. di Stato, e tutto indica che, a breve, sarà il giudice nero Clarence Thomas a guidare la Corte suprema. Le due maggiori minoranze presenti negli Stati Uniti rappresentate al top dell'ammnistrazione federale. Le parole del presidente Bush:
«Above all, Dr. Rice has a deep, abiding belief in the value and power of liberty, because she has seen freedom denied and freedom reborn.
As a girl in the segregated South, Dr. Rice saw the promise of America violated by racial discrimination and by the violence that comes from hate. But she was taught by her mother, Angelina, and her father, the Reverend John Rice, that human dignity is the gift of God, and that the ideals of America would overcome oppression. That early wisdom has guided her through life, and that truth has guided our nation to a better day».

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