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Wednesday, November 03, 2004

George W. Four More Years. Una vittoria americana

Norman RockwellIl conservatorismo maggioranza in America
Affluenza record: +10%. Milioni di americani in fila per decidere: non sono stupidi, sono liberi, "conoscono e deliberano". Vittoria netta dei repubblicani che guadagnano Camera, Senato e presidenza. Un consenso vero e forte, elezioni limpide. Nonostante si ritenesse che la grande affluenza avvantaggiasse lo sfidante, ciò non è avvenuto: l'affluenza tra i giovani è rimasta invariata e Bush ha mobilitato un "blocco sociale" sorprendente e storico per i repubblicani. Il dato politico è che il conservatorismo come movimento è maggioranza negli Stati Uniti. Rispettati i sondaggi della vigilia: +3% di Bush nel voto popolare e confermati gli Stati dati in bilico alla vigilia (Ohio, New Mexico, e uno Stato del nord).

Il referendum su Bush. Se Kerry ha coalizzato su di sé gran parte dell'elettorato disposto a tutto pur di mandare a casa Bush, e molto meno interessato a chi fosse a sostituirlo, Bush e il GOP hanno invece riportato una rilevantissima vittoria politica e culturale. Forse solo con Reagan, e comunque non in presenza di una tale affluenza, il movimento conservatore americano si era riconosciuto così completamente nelle proposte politiche e nelle candidature avanzate dal Grand Old Party. Un fronte sociale che si esprime per la prima volta in tutte la sue potenzialità politico-elettorali.

Sul fronte democratico, vista l'incapacità dai tempi di J. F. Kennedy di esprimere un presidente della East Coast, e dai tempi di Carter (post-Watergate) di far eleggere un liberal, è assai probabile, e auspicabile, che il prossimo sfidante fra quattro anni sia un New Democrat, un clintoniano (forse Clinton stesso o Hillary). L'analisi è di Christian Rocca, ma tutta la prima pagina del Foglio è da conservare. Con l'introduzione al saggio The Right Nation, un reportage di due giornalisti dell'Economist nell'America profonda, che senz'altro può aiutare a spiegare le ragioni di una vittoria così sorprendente del conservatorismo come naturale interprete dell'eccezionalismo americano.

Grande successo del referendum californiano per il finanziamento della ricerca sulle cellule staminali embrionali. Passano a valanga i quesiti per il divieto dei matrimoni gay. Per le unioni civili la cosa è diversa, anche molti repubblicani sono più aperti. Insomma, il risultato indiscutibile di queste elezioni è che l'America non è in crisi come sistema democratico, non va riformata, non è fondamentalista, i cittadini sono lontani dagli stereotipi che girano qui in Europa, sono liberi, "conoscono e deliberano".

1 comment:

Unknown said...

Absolutely a competition.

Among many things I've read about this, the most interesting is that it's the first time since Bush Senior election' that an US president gained his chair with more than 50% of citizens' votes. (seek on cnn.com)

Strange place America, isn't it?

Scusa Jimmomo ma per gli americani il commento te lo lascio in americano. Un pessimo americano, lo so, ma è quanto posso.

Ciao

Mhttk