Il Congresso degli Stati Uniti sfida Kofi Annan sullo scandalo dei fondi sottratti illegalmente da Saddam Hussein alle Nazioni Unite con il programma «Oil for Food». Il denaro - 21,3 miliardi di dollari su un totale di 64 miliardi - veniva usato per «comprare» politici, uomini di cultura e imprenditori stranieri favorevoli ad abolire o aggirare il regime delle sanzioni e per premiare le famiglie dei kamikaze palestinesi, cioè per sostenere il terrorismo. Il repubblicano Norman Coleman e il democratico Cari Levin, che presiedono la commissione d'inchiesta al Senato Usa, hanno presentato a Kofi la richiesta scritta di declassificare 55 memorandum interni e di ascoltare funzionari del Palazzo di Vetro responsabili della corretta applicazione del programma. Gli inquirenti sospettano che a coprire il giro di tangenti irachene sia stata la banca francese Bnp, a cui era assegnata la gestione del transito di tutti i fondi.
Guarda caso, la maggior parte dei voucher iracheni finirono a personaggi ed aziende di Russia, Cina e Francia, tre Paesi che si opposero fino alla fine all'attacco militare a Saddam Hussein. «La verità sull'opposizione dei Paesi ostili all'intervento in Iraq - disse George Bush padre in un'intervista pubblicata alla vigilia dell'attacco - verrà alla luce solo a guerra finita».
Fonte: La Stampa
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