Piuttosto che attaccare la Corte Costituzionale per la bocciatura del quesito di abrogazione totale, sottolinea il vantaggio che per i referendum rappresenta la decisione in tempi brevi (avvantaggiamocene). Da quotidiano americano, promette un'informazione corretta e completa, in «un clima di civile» di confronto, «nel rispetto per le motivazioni di chi difende la legge attuale», ma anche impegnandosi «perché vinca il sì», «soprattutto in difesa della libertà di ricerca scientifica».
«I referendum, come abbiamo scritto più volte, non dividono se la battaglia è condotta in modo civile. Anzi, le grandi iniziative referendarie (è accaduto in Italia negli ultimi trent'anni ma anche negli Stati Uniti) hanno unificato il Paese. Può accadere anche questa volta. Deve accadere».Forse la nostra lettura sul nuovo volto (o del ritorno del volto più nobile) del giornale di via Solferino risulta valida. E a questo punto, dopo l'editoriale di oggi, rimane valido anche l'interrogativo: possiamo escludere che la Corte Costituzionale abbia preso una decisione in tempi così ristretti (solo 3 giorni è davvero insolito) per evitare che si aprisse un dibattito che il Corriere, il quotidiano più letto, intendeva aprire con l'editoriale di ieri di Piero Ostellino, dibattito che avrebbe messo in seria difficoltà i rapporti tra sinistra e Vaticano e le varie tesi anti-referendarie?
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