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Sunday, January 23, 2005

Informazione scarsa e mediocre, strada in salita

Il sondaggio pubblicato oggi dal Corriere dela Sera sulle opinioni degli elettori riguardo i temi connessi ai referendum sulla fecondazione assistita mi porta ad alcune considerazioni.

Primo. La generica e schiacciante predisposizione pro-choice degli elettori rimane una nota solida e promettente per l'esito finale del voto. La cosa più importante: come volevasi dimostrare l'opinione cattolica non si esprime in modo monolitico, la percentuale dei sì che giungono dai cattolici si aggira intorno al 25%, ed equivale alla percentuale dei no che giungono dai laici.

Secondo. Il quesito di abrogazione totale della legge corrispondeva nel modo migliore a questa predisposizione, mentre i quesiti rimasti sono - in qualsiasi modo siano scritti - complessi, generano «confusione, disorientamento e indecisione», aprono spazi a mistificazioni. Un quarto dell'elettorato già ad oggi approva — sia pure con diverse intensità — l'insieme dei quesiti dei promotori mentre meno di un decimo si dichiara contrario a tutti e, di conseguenza, totalmente favorevole a quanto disposto dalla legge. Quasi nessun insomma avrebbe difeso la legge nealla sua totalità.

Terzo. Sorprende che il quesito per la fecondazione eterologa sia quello attualmente più avanti. Fino a un certo punto però, poiché è anche quello che a mio avviso presenta minori problemi etici. Verrebbe invece bocciato il quesito per abrogare la parità di diritti embrione-persona.

Quarto. Ad oggi il quorum sarebbe comunque a portata di mano, non perché gli elettori abbiano acquisito convinzioni specifiche, ma perché sembrano "intuire" l'importanza dei temi. Nessun dibattito serio e puntuale sui quesiti ha ancora raggiunto l'opinione pubblica, che tende a) a rimanere ancora molto indecisa nel merito; b) a schiacciare le sue posizioni su quella dei partiti. Il dibattito acceso sui quotidiani si mantiene all'interno di una cornice filosofico-intellettuale, tralasciando di entrare nel merito dei quesiti. In tv, quando se ne parla, si banalizza ed è rissa senza che i conduttori si adoperino per un po' di chiarezza. C'è tempo per rimediare.

Quinto. Tutto ancora dipende dalla campagna di comunicazione dei referendari. L'embrione è vita, negarlo è suicida, si discute se debba avere gli stessi diritti delle persone. L'argomento della libertà di scelta, senza imposizioni dello Stato, sui temi etici è il più convincente anche tra i cattolici: la legge 40 vieta a tutti dalle convinzioni di alcuni, i referendum invece consentono ai no di continuare a dire no.

Editoriali imperdibili: Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere della Sera, inchioda il Vaticano alle sue responsabilità e alle sue contraddizioni. Su la Repubblica, Eugenio Scalfari contesta in modo puntuale le affermazioni del cardinale Ruini: intervenendo - non solo sui referendum - nel merito delle leggi dello Stato che regolano la convivenza civile, ha violato gli articoli 1 e 2 del Concordato sulla separazione tra Stato e Chiesa.

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