«Dobbiamo usare la diplomazia americana per far pesare la bilancia del potere mondiale in favore della libertà. E' l'ora della diplomazia, è il momento di ricucire i rapporti con gli alleati, la nostra interazione con il resto del mondo deve essere una conversazione, non un monologo, lavorerò con i membri del Congresso per costruire un forte consenso bipartisan dietro la politica estera americana».I tre compiti del suo mandato e dell'America:
«Uniremo la comunità delle democrazie per costruire un sistema internazionale che si basi su valori condivisi e sullo Stato di diritto. Secondo, rafforzeremo la comunità delle democrazie per combattere le minacce alla nostra sicurezza e alleviare l'assenza di speranza che alimenta il terrorismo. Terzo, diffonderemo la libertà e la democrazia nel mondo».L'America rifletta sull'eredità di Martin Luther King:
«Sono personalmente in debito con chi ha combattuto e si è sacrificato nel movimento dei diritti civili, soltanto grazie a loro io sono qui... L'esempio del reverendo altro non è che il trionfo dei valori universali della democrazia e della libertà: questi valori comuni sono la fonte di speranza anche per gli uomini e le donne che si battono in giro per il mondo per la causa della libertà. E' nostro dovere far avanzare quei valori».Gli «avamposti della tirannia» sono ancora 6: Iran, Corea del Nord, Cuba, Bielorussia, Birmania, Zimbabwe.
Stoccata a Vladimir Putin: «La protezione della democrazia in Russia è vitale per il futuro delle nostre relazioni».
Il clintoniano Richard Holbrooke, con un articolo sul Washington Post, ha apprezzato la scelta delle seconde linee fatta per il Dipartimento di Stato, a cominciare dal numero due Robert Zoellick, un diplomatico di valore che ha lavorato con serietà, onestà e lealtà per varie amministrazioni. Segno, ha riconosciuto Holbrooke, che si conta sulla competenza più che sull'ubbidienza.
Inaugurazione presidenziale. Expect Bush to sound like Woodrow Wilson, Michael Barone sul Wall Street Journal
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