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Tuesday, January 18, 2005

La memoria socialista e i comunisti di sempre

Cinque anni fa è morto l'ultimo esiliato, l'unico della prima Repubblica che non ha fatto in tempo a riciclarsi, Bettino Craxi.
Gli hanno gettato addosso insulti, fango e monetine. Hanno voluto abbatterlo per via giudiziaria, per depredarlo dell'obiettivo politico di una vita: la socialdemocrazia alla europea che oggi difendono coi denti dagli attacchi di Rutelli. L'ha liquidata come un ferro vecchio del '900 e ha ragione, scrive John Lloyd sul Riformista: «Blair non vince da socialdemocratico».
Semplicemente detestavano che fosse lui, Craxi, il demiurgo dell'esperimento socialdemocratico in Italia. L'hanno voluto loro il giochino, adesso lo difendono e che cosa sono oggi? Socialdemocratici? No, i comunisti di sempre!

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