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Tuesday, September 27, 2005

L'America è la soluzione non il problema

Altro documento tutto da leggere sul Corriere della Sera di oggi. E' di Robert D. Kaplan, liberal della rivista The Atlantic Monthly.

Non esiste solo il tragico pantano iracheno. I soldati americani hanno emarginato gli estremisti islamici nelle Filippine attuando programmi umanitari; stanno aiutando la Colombia nella lotta al narcotraffico; in Nepal addestrano squadre di pronto intervento contro i terremoti. Ecco perché, al di là di emozioni e ideologie, la presenza militare all'estero degli Stati Uniti deve essere vista come la garanzia per un mondo più sicuro e più democratico.
«La protesta perenne contro il ruolo imperialista delle milizie americane è prevalentemente una risposta emotiva alle difficoltà incontrate in Iraq, e non l'espressione di una seria analisi, caso per caso, del spiegamento di forze militari statunitensi in varie parti del globo. La costruzione di una nazione, il processo di democratizzazione, il consolidamento di un regime costituito richiedono sempre l'impiego di una componente militare per l'addestramento delle forze locali».
Dal punto di vista teorico il tema dell'imperialismo democratico è affascinante e ancora terreno inesplorato. Ci saranno occasioni per approfondire, ma una prima osservazione è che la prospettiva di impero democratico potrebbe significare nel contesto di un'espansione totale della democrazia in tutto il mondo, il successo di istituzioni internazionali finalmente basate su principi democratici in grado di "governare" il mondo. Ma l'ipotesi di una governance globale, superando lo Stato-nazione democratico legato alla presenza fisica di una popolazione su un dato territorio, suscita non poche perplessità teoriche in termini di fattibilità democratica.

1 comment:

Anonymous said...

Great post, I enjoyed reading it.

Adding you to favorites, Ill have to come back and read it again later.