«Ho sempre respinto l'idea per cui certe violazioni, che noi abbiamo escluso dalla nostra convivenza civile da decenni, se non da secoli, debbano invece continuare a prevalere in altre parti del mondo in nome di un relativismo culturale francamente inaccettabile»Si può essere contro il relativismo culturale, come Emma Bonino e i radicali, a patto di aver compreso la lezione della relatività. Già la scienza del primo Novecento – teoria della relatività generale di Einstein, principio di indeterminazione di Heisenberg, teorema di incompletezza di Gödel ecc. – ci ha mostrato come sia difficile affermare qualcosa di assoluto anche nelle scienze che comunemente si dicono esatte. Ma ciò non significa che tutte le teorie e tutte le affermazioni siano sullo stesso piano, che nessuna ricerca o esperimento abbiano più valore. L'aggettivo uguale non si deve intendere nel senso del medesimo, dello stesso. Uguale va inteso come avente a priori, in teoria, pari dignità. Sottoposte ai rigorosi metodi della conoscenza scientifica, le teorie assumono una loro validità, mai assoluta né definitiva. Esse sono valide "solo" relativamente e sempre falsificabili, ma non per questo del tutto prive di valore. Nonostante la loro relatività e la loro imperfezione sistemica spesso funzionano e le usiamo finché non vengano superate. Allo stesso modo, nella società, culture e valori morali, anch'essi "solo" relativamente validi, funzionano come guida dell'agire umano, mettendoci al riparo dal relativismo etico dello scettico a oltranza, che si abbandona all'impossibilità teorica di effettuare qualsiasi scelta.
Emma Bonino su Corriere della Sera Magazine
Il Vero scontro non è fra civiltà, ma fra sistemi politici, tra società chiuse e società aperte, non tra religioni e culture.
No comments:
Post a Comment