Alibi e flip-flopping

Max Boot sul Los Angeles Times bacchetta la sinistra americana per la posizione ondivaga sull'Iraq, ma la sostanza delle sue critiche valgono anche per la nostra sinistra riformista.

«Vi chiedete perché siete considerati deboli sulla sicurezza nazionale? Nessuno dubita del vostro patriottismo. Ma un sacco di gente dubita del vostro giudizio e della vostra fermezza».

Quelli che dopo mesi di travagli, responsabilmente dicono, anzi gli si strappa dalla bocca, che le truppe devono restare in Iraq perché ci sono segnali evidenti che possano servire, ma continuano a ripetere, come alibi morale, che la guerra è stata un «grosso errore», dovrebbero rispondere alla domanda che Boot pone all'ex presidente Clinton: «Lei, signor presidente, intende dire che dovremmo continuare a sacrificare soldati per un errore?»

Perché invece, non criticare Bush nel concreto della gestione sul campo, avanzando ipotesi di soluzione? O perché fa troppo poco del tanto altro che servirebbe per promuovere la democrazia nel Medio Oriente allargato?