Bisogna dare atto alla Lega Nord che in quasi 20 anni di attività non è mai stata protagonista di atti di violenza politica, nonostante idee spesso estremiste espresse in modo rozzo e facinoroso. La violenza politica oggi abita a sinistra, in un quartiere comodo e dabbene nel quale nessuno osa entrare. Capita quindi che decine di fascisti rossi possano malmenare selvaggiamente il "mostro" leghista, senza che nessuno si sconvolga più di tanto che per molti l'avversario politico sia meritevole di linciaggio. E la reazione quando va bene è qualche dichiarazione rituale, quando va male è il silenzio, e quando va peggio - su Liberazione, su l'Unità e sul Nazifesto - la vittima diventa persino provocatore. E scopriamo che ci sono in giro gang di picchiatori cui vengono riservati treni - zone off limits per la legalità - per recarsi alle manifestazioni. Non è difficile immaginare se fosse accaduto qualcosa di simile a qualche parlamentare di sinistra.
Mi è difficile invece indicare - anche per la mia fede calcistica - molti altri calciatori più antipatici di Paolo Di Canio, squalificato per una giornata a causa del saluto romano rivolto ai suoi tifosi al termine di una partita. Pensare che un saluto possa essere considerato reato, che un provvedimento disciplinare possa colpire qualcuno per il modo in cui saluta, è una cosa che mi fa rabbrividire. Ognuno è libero di farsi l'opinione che ritiene di quel fascistello di Di Canio, e la mia è delle peggiori, ma un saluto rimane un saluto. Punto.
Saluti romanisti
1 comment:
su di canio c'è l'aggravante di alcune sue frasi successive ("ci controllano gli ebrei?"), detto questo, il gesto in questione è - mi sento in imbarazzo a riconoscerlo - un gesto di "appartenenza".
Certamente il "fascismo" non verrà sconfitto nelle menti di di canio e amici vietando questi gesti gogliardici. piuttosto è vero il contrario.
se fossimo in un paese serio di canio sarebbe stato invitato in televisione a spiegare, NON perchè ha fatto quel gesto, ma perchè crede nel fascismo.
non siamo un paese serio.
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